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DIRITTI UMANI: l’ONU condanna la repressione in Siria. Terzi, “vicini e solidali con il popolo siriano”

Il Consiglio Onu sui diritti umani ha condannato la brutale repressione in Siria. In una risoluzione approvata a Ginevra, con l’appoggio dell’Italia, che secondo il Ministro Giulio Terzi va inteso anche “come testimonianza della nostra vicinanza e solidarietà con il popolo siriano”, il Consiglio ha condannato le violazioni dei diritti umani da parte delle autorità siriane e chiesto l’accesso per i soccorsi ai civili colpiti dalle violenze. “. La risoluzione alla quale si sono detti contrari Russia, Cina e Cuba, è stata promossa da Turchia, Qatar, Kuwait e Arabia Saudita.


“Siamo di fronte a un rischio di crisi umanitaria”, ha detto l’Ambasciatore italiano Laura Mirachian che guida la Rappresentanza presso le Nazioni Unite a Ginevra, intervenendo nel dibattito e ha ricordato che non è la prima volta che il Consiglio Onu sui diritti umani dibatte della crisi in Siria. “Dieci mesi dopo la prima sessione speciale, il recente rapporto della Commissione d’inchiesta ha confermato come le violazioni gravi e sistematiche dei diritti umani continuano senza sosta, mentre civili innocenti sono bersaglio di attacchi indiscriminati da parte dell’esercito siriano e le forze di sicurezza”. L’ambasciatore ha insistito sulla protezione del popolo siriano che “deve essere garantita” e quindi sul libero accesso alle agenzie umanitarie internazionali alle zone colpite.


Il Sottosegretario Marta Dassù nel rispondere ad un’interpellanza in aula alla Camera dei deputati, ha detto che “la crisi siriana, che in effetti descriverei come una guerra del regime alawita contro una parte importante del proprio popolo, quindi, come una guerra civile, sta provocando dei costi umani inaccettabili. E’ quanto viene affermato da tutte le fonti internazionali credibili ed è quanto risulta alle nostre fonti”.


Intanto l’ex Segretario Generale dell’Onu Kofi Annan, nominato dalle Nazioni Unite Inviato speciale internazionale per la Siria, ha detto di essere “in contatto con i leader della regione e spero di ottenere al più presto il permesso per entrare in territorio siriano”, mentre i ministri degli Esteri delle sei monarchie del Golfo incontreranno il loro omologo russo a Riad il 7 marzo prossimo per discutere sugli sviluppi in Siria.