Recenti stime dell'”Arab Monetary Fund” (AMF), ente regionale in stile FMI affiliato alla Lega Araba e con sede centrale al Cairo, confermano anche per il 2011 il primato già raggiunto lo scorso anno dagli Emirati quale principale mercato del mondo arabo.
Per quanto riguarda l’Italia, gli Emirati si confermano il principale mercato di sbocco del nostro export verso l’intero mondo arabo. Secondo le ultime rilevazioni Istat riferite al periodo gen/nov 2011, il nostro export verso gli EAU ha registrato un aumento del 27,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un valore di ben 4,2 miliardi di euro, con un incremento dell’import dell’ 88,4%, per un valore di 805,7 milioni di euro.
La forte crescita degli scambi bilaterali, rafforzata dal mantenimento di una bilancia commerciale nettamente favorevole all’Italia (con un saldo normalizzato al 68%), rappresenta una decisa inversione di tendenza rispetto al 2009-2010, durante i quali la crisi finanziaria emiratina aveva prodotto una sensibile contrazione dei flussi commerciali.
Significativi i valori registrati nel periodo in quasi tutti i settori tipici del nostro export verso gli Emirati, con oltre 667 milioni di euro di macchinari di impiego generale (+164,7%), oltre 615 milioni di gioielleria e pietre preziose lavorate (-4,7%), 421 milioni di prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio (+69,9%) e circa 418 milioni di macchinari speciali (+17,2%).
Tra i principali prodotti del nostro import, si segnalano gli oltre 288 milioni di euro di prodotti derivati dal petrolio (+312,3%) ed i 204 milioni di metalli di base preziosi ed altri metalli non ferrosi (+126,5%). L’Italia mantiene il settimo posto nella graduatoria dei fornitori mondiali degli EAU, con una quota corrispondente al 3,2% del totale delle importazioni emiratine, e rimane terza a livello europeo, dopo India (17,1%), Cina (10,3%), USA (8,5%), Germania (6,1%), Giappone (5,9%), e Regno Unito (3,6%), e prima di Francia (2,6%), Corea del Sud (2,5%) e Arabia Saudita (2,5%).
Anche nel quadro delle principali commesse e appalti conseguiti dalle aziende italiane negli Emirati si registra un andamento più che positivo. Tra le principali aggiudicazioni più recenti si segnalano l’inaugurazione del cantiere per la realizzazione ad Abu Dhabi di una canalizzazione idraulica da parte della Societa’ Impregilo (valore 300 milioni di Dollari), la finalizzazione di due contratti dell’azienda italiana Prysmian per la fornitura di cavi di potenza, strumentazione e fibra ottica per l’impianto di estrazione e lavorazione zolfo di Shab Arab Field, e di cavi per strumentazione e segnalazione ad elevata resistenza per una stazione di pompaggio e trasporto di petrolio greggio all’estero (valore complessivo 60 milioni di Euro), nonche’ la firma di un contratto tra la Techint e la GASCO (societa’ pubblica per il gas di Abu Dhabi) per la realizzazione di un sistema di lavorazione, stoccaggio e trasporto di zolfo (valore 613 milioni di Dollari).
Lo scorso 24 ottobre inoltre, è stata aggiudicata al consorzio Saipem Maire Tecnimont un’importante commessa per la realizzazione della prima tratta ferroviaria nazionale di 266 Km (sezione di Shah-Habshan-Ruwais) nell’Emirato di Abu Dhabi, per il collegamento merci su rotaia tra i giacimenti di zolfo e le aree di estrazione di gas e petrolio.
Quale ulteriore testimonianza della buona ripresa delle relazioni commerciali bilaterali, si segnala la forte partecipazione delle aziende italiane alle principali manifestazioni fieristiche organizzate negli Emirati nel corso dell’ultimo semestre. Anche nel contesto dell’internazionalizzazione delle nostre aziende, tramite l’avvio di attività decentrate in questo Paese, si sono registrati svariati casi di imprese che hanno recentemente aperto proprie sedi di rappresentanza o filiali regionali negli Emirati.