La repressione in Siria non si ferma mentre la denuncia di nuove violenze contro donne e bambini nella città di Homs per le quali il Consiglio nazionale siriano(Cns) ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, fa cadere nel vuoto l’appello dell’inviato speciale di Onu e Lega araba, Kofi Annan rivolto al presidente Bashar Al Assad nei suoi colloqui a Damasco.
In un comunicato l’ex segretario generale delle Nazioni Unite ha detto di aver incentrato la discussione a Damasco su alcuni obiettivi fondamentali: arresto immediato della violenza, accesso degli operatori umanitari e dialogo politico. “Ho presentato una serie di proposte concrete, che abbiano un impatto sulla situazione reale, dicendo ad Assad che la mia principale preoccupazione è il benessere della popolazione e che dovremmo mettere la gente al centro di tutti i nostri sforzi”, ha detto Annan.
Anche per l’Italia, come più volte sostenuto dal ministro Giulio Terzi, la priorità è assicurare aiuti alla popolazione che “soffre”, portare aiuti a città distrutte come Homs e far cessare “questa tecnica di distruzione progressiva di ogni singolo centro che siè ribellato al potere di Assad”. La diplomazia italiana lavora, anche in sede Onu, affinchè sia adottata una “tregua umanitaria e consentire l’accesso ai convogli umanitari”. Le iniziative di cui il Ministro siè fatto promotore nei giorni scorsi a Bruxelles, nel corso del Consiglio dei Ministri degli esteri Ue che ha varato un nuovo pacchetto di sanzioni contro il regime di Assad mentre a Copenaghen, dove si è svolto una riunione informale dei ministri degli esteri Ue, venerdi e sabato scorsi, il ministro danese degli esteri Willy Sovndal ha detto che l’Ue mantiene la linea delle sanzioni contro il regime di Damasco e si appresta a prepararne altre per il consiglio esteri del 23 marzo prossimo.
Nei giorni scorsi il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov ed i rappresentanti della Lega Araba hanno elaborato un piano in cinque punti che prevede la cessazione delle violenze, il controllo neutrale, nessuna interferenza straniera, accesso ad assistenza umanitaria, appoggio alla missione di Kofi Annan nella sua mediazione tra le parti coinvolte. Intanto una risoluzione di condanna, con il sì dell’Italia, è stata approvata dall’UNESCO. Il Consiglio Esecutivo dopo aver sottolineato “e ampie e sistematiche violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali da parte delle autorità siriane”, ha chiesto al governo siriano di interrompere immediatamente le violenze e di proteggere la propria popolazione. L’UNESCO fa riferimento in particolare ai propri campi di competenza, ovvero la protezione di scuole, studenti, insegnanti e la salvaguardia dei giornalisti e della liberta’ di stampa. Anche in questi campi, infatti, si registrano ampie violazioni nel territorio siriano. La risoluzione, promossa congiuntamente dagli stati membri dell’Unione Europea e del gruppo arabo, ha ottenuto 35 voti favorevoli e 8 contrari. Le astensioni sono state 14.