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Siria: Terzi, qualcosa si muove ma serve risoluzione ONU

La situazione resta drammatica ma “qualcosa si sta muovendo” per la Siria. Lo ha affermato il Ministro Giulio Terzi a Bruxelles, in occasione del Consiglio Affari Esteri UE che ha deciso nuove sanzioni nei confronti della famiglia del presidente siriano Bashar Assad. Terzi si è riferito, in particolare, alla dichiarazione della presidenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu in cui si dimostra che “ la comunità internazionale è unita sulla necessità di una tregua umanitaria e di corridoi umanitari per portare sollievo alla popolazione siriana e di fare ripartire un processo politico che possa portare ad una soluzione della crisi”. “La situazione si è certamente evoluta, ma bisogna arrivare ad una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu le prossime settimane’’, ha aggiunto il titolare della Farnesina, sottolineando che “ora la parola è della Lega araba e alla riunione degli Amici della Siria”, il prossimo primo aprile.


Intanto il Consiglio Onu sui Diritti Umani ha approvato a Ginevra una risoluzione di condanna, mentre sviluppi ulteriori si registrano nella missione dell’emissario speciale dell’Onu e della Lega Araba, Kofi Annan il quale si recherà nel fine settimana a Mosca ed a Pechino. La missione di esperti mandata da Annan a Damasco è tornata dopo tre giorni “di intense discussioni” con le autorità siriane per sbloccare la situazione.


A Bruxelles Terzi ha anche ricevuto “assicurazioni” sul caso dei marò dall’Alto Rappresentante per la politica estera Ue Catherine Ashton “che sta svolgendo un’azione continua verso Nuova Delhi e questo è molto importante” per una soluzione positiva della vicenda dei due militari italiani ancora detenuti in India. Per quanto riguarda il rapimento di Paolo Bosusco e Claudio Colangelo, Terzi ha rilevato che “c’è un interesse oggettivo indiano” a vedere risolta la vicenda “secondo il principio fondamentale della sicurezza e della vita degli ostaggi”.


Quanto alla situazione in Mali in seguito al golpe militare, Terzi ha spiegato che “non ci risultano situazioni di cittadini italiani in pericolo, ma stiamo approfondendo gli sviluppi con nostri partner europei”, anche se l’Italia ha subito attivato la sua unità di crisi. Terzi ha dato conto delle “preoccupazioni diffuse” tra tutti i paesi della Ue per il colpo di stato, “in particolare tra quei paesi che hanno subito prese di ostaggi, come l’Italia”.

Oggi il Consiglio Affari Esteri, nel suo formato allargato ai Paesi candidati, ha accolto per la prima volta la Serbia. Prima dell’avvio dei lavori, il Ministro Terzi ha incontrato il collega Vuk Jeremic, assicurandolo che l’Italia continuerà a sostenere la Serbia anche nel processo di adesione alla Ue, dopo essersi impegnata per farle ottenere lo status di paese candidato. Jeremic ha ringraziato l’Italia per il forte sostegno assicurato a Belgrado.