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Cooperazione: Giordania, piano per proteggere Petra

L’Unesco e il Governo giordano hanno sottoscritto un piano di intervento per proteggere Petra da terremoti, inondazioni e frane, finanziato sul canale multilaterale dalla Cooperazione italiana.


Il documento è stato firmato da Hmeidi Nayef Al-Fayez, Ministro del Turismo e delle Antichità, e da Anna Paolini, direttore dell’Ufficio Unesco di Amman, alla presenza dell’Ambasciatore italiano e dei rappresentanti delle istituzioni giordane.


Petra deve far fronte a una grande varietà di rischi, in particolare di natura geologica, come terremoti, inondazioni e frane. Il Siq, un corridoio di 1,2 km di lunghezza, rappresenta l’unico ingresso turistico al sito, e, vista la sua particolare fragilità, deve essere tutelato e monitorato, al fine di ridurre il rischio di frane e caduta massi.


Il progetto di stabilizzazione del Siq si occuperà di documentare, monitorare e individuare le aree instabili e i settori a rischio del corridoio, per consolidarli. A tal fine, il progetto creerà un sistema di monitoraggio finalizzato a rilevare i movimenti della zona, e svilupperà le linee guida per sviluppare strategie di mitigazione sostenibile della zona; il progetto svilupperà anche una piattaforma comune Gis per l’archiviazione, l’analisi e la gestione dei dati, così come un modello 3D computerizzato delle strutture del Siq e un tour virtuale interattivo, basato su fotografie panoramiche.


Il progetto sarà attuato attraverso l’Ufficio Unesco di Amman, in collaborazione con il Dipartimento delle Antichità, l’Ispra (Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale), geologi esperti nel settore, lo Zamani Research Group (University of Cape Town), nonché esperti giordani nel campo della documentazione del patrimonio.

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