“L’Italia ha forti interessi primari nei Balcani occidentali e ritiene che l’Unione europea debba rimanere aperta all’insieme dei Paesi di tale regione. Questo è un nostro interesse nazionale e una nostra priorità di politica estera”. Lo ha detto a Belgrado il Sottosegretario Marta Dassu’, che nella capitale serba ha partecipato al 14/mo Consiglio ministeriale della Iniziativa adriatico-ionica (Iai), con la quale si è chiusa la presidenza di turno annuale della Serbia.
Dassù: risultati ”molto incoraggianti”
Dal primo giugno sarà la Slovenia a detenere per un anno la presidenza dell’organizzazione, della quale fanno parte, con l’Italia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro, Serbia e Slovenia. Parlando con i giornalisti al termine della riunione, il Sottosegretario Dassu’ ha sottolineato i risultati ”molto incoraggianti” ottenuti dall’Italia nella regione balcanica. Il parlamento italiano, ha detto, è stato il primo a ratificare il Trattato di adesione della Croazia alla Ue, e il nostro Paese ha favorito e appoggiato con convinzione la concessione alla Serbia dello status di paese candidato all’Unione. Ma poiché, ha osservato Dassu’, i vari paesi entreranno nella Ue a velocità e con tempi differenti, sulla base dei progressi fatti registrare nel processo di integrazione, la cooperazione regionale è ora ancora più importante. ”Bisogna infatti evitare che si creino nuovi muri tra di loro, e impedire che si producano nuove fratture nei Balcani”. Per questo, ha osservato il Sottosegretario, ”l’Italia dà molto peso all’Iniziativa adriatico-ionica, e soprattutto alla creazione di una macroregione adriatico-ionica, che è un chiaro obiettivo diplomatico del nostro Paese”.
2014 data simbolica
Mentre l’Iniziativa adriatico-ionica (che ha il suo segretariato ad Ancona) è un accordo intergovernativo, la Macroregione, ha spiegato Dassu’, è una strategia interna della Ue che ha bisogno di un avallo esplicito del Consiglio europeo. E’ ora importante, ha aggiunto, che ci sia un preciso mandato del Consiglio alla commissione, in modo che il progetto possa partire nel 2014, quando l’Italia avrà (con la Grecia) la presidenza di turno semestrale. Il 2014 inoltre sarà una data simbolica, segnando i cento anni dello scoppio della prima guerra mondiale con l’attentato di Sarajevo. ”In quell’anno noi contiamo di varare la strategia Macroregionale adriatico’ionica, che permetterà alle Regioni di cooperare con grandi progetti prioritari, quali sicurezza marittima, ambiente, infrastrutture, energia.
I giovani dei Balcani vogliono vivere nello spazio europeo
Il Sottosegretario ha sottolineato d’altra parte come sia positivo e rilevante il fatto che ”gli sforzi di riforma della governance economica nella Ue non abbiano paralizzato il processo di allargamento, che è continuato”. Certo, ha detto Dassu’, nei Balcani esistono punti di fragilità, come il Kosovo e la Bosnia Erzegovina, ma guardando a quello che è avvenuto dopo le guerre degli anni novanta, abbiamo motivo di essere ”cautamente ottimisti”. I giovani di questa regione sono interessati a viaggiare, a conoscere e imparare, e non alle rivalità del passato. I giovani dei Balcani vogliono vivere nello spazio europeo”.
Dichiarazione di Belgrado
L’ulteriore rafforzamento della cooperazione regionale è stato al centro dei lavori del Consiglio ministeriale di Belgrado. Come si legge in un comunicato diffuso al termine dei lavori, alla riunione è stata espressa soddisfazione per i progressi fatti registrare dai paesi dei Balcani occidentali nel processo di integrazione nell’Unione europea ed è stato ribadito l’appoggio di tutti i paesi della Iai per lo sviluppo di una strategia della Ue a favore della regione adriatico-ionica. Si tratta, viene precisato, di un “documento strategico” destinato ad appoggiare le necessità di sviluppo dell’intera area adriatico-ionica, sul modello di analoghe iniziative strategiche per le regioni del Danubio e del Baltico. I partecipanti alla riunione odierna hanno approvato a questo scopo una ‘Dichiarazione di Belgrado’, con la quale si chiede al Consiglio europeo di approvare il mandato alla commissione Ue affinché una tale strategia venga avviata entro quest’anno.