L’escalation di attentati “a qualsiasi natura e fonte siano riconducibili” (nella giornata di oggi, secondo quanto riferisce la tv di Stato siriana, sono 40 i morti e 170 i feriti), concorre a rendere la situazione in Siria “estremamente tesa”, afferma il Ministro Giulio Terzi che esprime la ferma condanna dell’Italia e lancia un appello a fermare la violenza. Terzi aggiunge che “ci sono scontri la cui responsabilita’ deriva soprattutto dalle operazioni condotte in molti quartieri delle citta’ dalle forze armate, anche a colpi di artiglieria, dell’esercito siriano”. Il Ministro ha chiesto anche che il regime siriano garantisca la sicurezza degli Osservatori Onu: “l’attentato di ieri – ha detto – e’ una cosa grave perche’ la sicurezza degli Osservatori Onu ricade sotto la responsabilita’ precisa del governo siriano”. Serve, pertanto, “una stabilizzazione ed un ripensamento delle condizioni interne di sicurezza”.
Appello del Capo degli Osservatori Onu
Il capo degli osservatori delle Nazioni Unite in Siria, Generale Robert Mood, ha lanciato un appello per fermare la violenza nel Paese, “La comunità internazionale – ha detto Mood ai giornalisti – è con la gente siriana. Invito tutti a fermare le violenze”. “Esprimo le mie sincere condoglianze a coloro che hanno perso i propri cari oggi, e a tutti i siriani che vivono tragedie simili tutti i giorni da mesi”. Condanna anche dall’Inviato Onu e Lega araba per la Siria, Kofi Annan. “Questi atti odiosi sono inaccettabili e la violenza in Siria deve finire”, ha detto Annan facendo riferimento al doppio attentato di oggi in un quartiere della capitale siriana. “Ogni azione che aumenta il livello di violenza è controproducente per gli interresi delle parti in causa”, ha aggiunto.
Missione Onu, governo italiano vara decreto
Il Governo italiano, nella riunione di domani, esamina un decreto-legge dei ministri degli Esteri e Difesa, riguardante “disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alla missione di osservatori militari delle Nazioni Unite, denominata United Nations Supervision Mission in Syria (UNSMIS), di cui alla Risoluzione 2043 (2012), adottata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Nei giorni scorsi il governo aveva autorizzato una missione di pace di militari italiani in Siria nel ruolo di “osservatori delle Nazioni unite” e, come tali, disarmati. La missione, interesserà fino a un massimo di diciassette militari. I primi cinque saranno in Siria già dalla prossima settimana. L’Italia si è attivata fin dalle prime ore per dare sostegno alla missione umanitaria avviata dall’Onu in rispetto delle risoluzioni 2042 e 2043. Ed ha subito messo a disposizione aerei per il trasporto di mezzi ed equipaggiamenti destinati agli “osservatori” impiegati in Siria.