“L’Italia ha ricevuto sia dai partner internazionali che dalla popolazione afghana un apprezzamento unanime” per il ruolo svolto in Afghanistan. “Grazie al contributo del nostro Paese sono stati raggiunti traguardi fino a dieci anni fa impossibili”, basti pensare che “69 donne siedono in Parlamento”. Lo ha detto il Ministro degli Esteri Giulio Terzi intervenendo alle commissioni riunite di Camera e Senato, in vista del vertice Nato di Chicago, dove il 20 e 21 maggio saranno approvate le grandi linee della cooperazione dell’Alleanza con l’Afghanistan per il periodo successivo alla fine del ritiro delle truppe da combattimento, nel 2014.
Tra i risultati ottenuti anche con il contributo italiano il titolare della Farnesina ha citato “l’approvazione di una Costituzione che riconosce parità di trattamento tra uomini e donne, il fatto che 7 milioni di bambini – il 38% femmine – vanno a scuola, rispetto ai 900 mila solo maschi dell’epoca dei talebani e che il 19,3% degli iscritti all’università sono donne”. Inoltre, ha aggiunto, “il servizio sanitario raggiunge il 64% della popolazione rispetto all’8% di dieci anni fa”.
Cooperazione Nato-Russia
Terzi ha poi parlato della cooperazione Nato-Russia, definita “strategica”. “Quello tra Nato e Russia – ha detto – è un rapporto cui teniamo molto e il nostro obiettivo è di mantenere presente il tema nel contesto Nato ma anche nella leadership russa”. Il Ministro ha quindi ricordato i recenti incontri a Mosca con il suo omologo Lavrov ed ha aggiunto che anche se “non è stato possibile ottenere una sessione del Consiglio Nato-Russia a Chicago è significativo per l’Italia il fatto che nell’ultima riunione ministeriale Nato a Bruxelles Lavrov abbia sottolineato la necessità di mantenere vivo lo spirito di Pratica di Mare”.
Di Paola: assistenza anche dopo il 2014
Il Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola ha reso noto che “da qui fino alla fine del 2014, in sintonia con gli altri Alleati, ridurremo progressivamente le nostre Forze in Afghanistan, continuando nel contempo a dare assistenza e supporto alle forze di sicurezza afgane. Dopo il 2014, in una cornice post-Isaf, intendiamo concorrere, nel contesto delle azioni decise dalla comunità internazionale, al mantenimento delle capacità afgane così acquisite, attraverso una presenza di addestramento e di assistenza, anche finanziaria”.
Il Ministro ha poi spiegato che il processo di transizione “sta procedendo secondo i tempi previsti”, anche nell’area del Paese dove sono schierati i militari italiani. In particolare, nell’ambito della terza fase della transizione, annunciata domenica da Karzai, “numerosi Distretti ricompresi nella Regione Ovest, dove opera il contingente italiano – ha detto Di Paola – passeranno sotto la responsabilità afgana. In particolare, tutta la provincia di Herat, con la sola eccezione del distretto di Shindand, e tutta la provincia di Baghdis, con l’eccezione del distretto di Bala Murghab, passeranno a breve sotto responsabilità afgana. Anche sei distretti della Provincia di Farah e tre della provincia di Ghor transiteranno sotto la loro responsabilità”.