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A Chicago il summit della Nato – L’Alleanza futura anche in vista della “exit strategy” da Kabul

Il 25.mo summit della Nato, che si terrà a Chicago il 20 e 21 maggio, sarà il “più grande della storia” dell’Alleanza – ha detto il Segretario Generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen – sottolineado che nel corso del maxi-vertice, al quale parteciperanno circa 60 Paesi e organizzazioni, verranno “lanciati altri 20-30 progetti multinazionali”. Tre gli obiettivi chiave: Il percorso nel breve medio termine in Afghanistan; la questione della sicurezza in un periodo di crisi economica, il rafforzamento delle avviate partnership nel mondo.


Afghanistan: partnership di lungo periodo oltre il 2014


Rasmussen ha confermato che la Nato “completerà” la sua missione in Afghanistan “entro la fine del 2014, ma terremo fede alla nostra partnership di lungo periodo con il popolo afghano”. Sono stati fatti “notevoli progressi verso il nostro obiettivo – ha spiegato – Rispettiamo la nostra tabella di marcia per completare la transizione verso la responsabilità afghana della sicurezza entro fine 2014”. Oggi, “le truppe e la polizia afghane hanno il controllo delle attività di sicurezza per la metà della popolazione e mi aspetto che avranno il controllo di ulteriori aree presto, perché ogni giorno diventano più capaci e più sicuri di sé” – ha proseguito.


Per quanto riguarda l’Italia , in sintonia con gli Alleati, sarà ridotto progressivamente da qui al 2014 il nostro contingente militare e si continuerà a dare assistenza e supporto alle forze di sicurezza afghane. Dopo il 2014, in una cornice post-Isaf, “intendiamo concorrere, nel contesto delle azioni decise dalla comunità internazionale – hanno detto i ministri Giulio Terzi e Giampaolo di Paola nell’audizione dei giorni scorsi alla Camera – al mantenimento delle capacità afgane così acquisite, attraverso una presenza di addestramento e di assistenza, anche finanziaria”.


La sicurezza in tempo di austerità


Al summit di Chicago- ha detto Rasmussen incontrando nei giorni scorsi il Premier italiano, Mario Monti a Roma , “discuteremo di come garantire la sicurezza in tempi di austerità”. Secondo il Segretario Generale Nato “economia e sicurezza sono strettamente connesse perché un’economia debole offre meno risorse per la sicurezza, più forte è l’economia più si può investire in sicurezza, quindi politiche economiche forti sono di fatto politiche per la sicurezza”. A Lisbona – ha ricordato Rasmussen “abbiamo concordato di costruire un sistema missilistico di difesa per proteggere la popolazione, i territori e le forze europee dei paesi Nato contro una minaccia crescente A Chicago annunceremo una capacità provvisoria: questo è solo il primo passo, ma è significativo”. A Chicago, ha aggiunto, “lanceremo 20-30 altri progetti multinazionali, inclusi quelli per una migliore protezione, una migliore sorveglianza e una migliore manutenzione. Noi puntiamo alle Forze Nato 2020, un’alleanza adeguata alla prossima decade e oltre: e il modo per arrivarci è la difesa intelligente, una rinnovata cultura di cooperazione che permetta a tutti gli alleati di fornire maggiore sicurezza ai nostri cittadini, anche in tempi di austerità”. In un quadro di cooperazione tra i vari partner della Nato, volta ad ottimizzare l’impiego delle risorse dei singoli Paesi, l’Italia – ha detto il Ministro Di Paola – potenzierà la missione di ‘polizia aerea’ che già svolge e presto contribuirà a garantire la difesa aerea anche dei Paesi baltici.


Lo scudo antimissile ed i rapporti con la Russia


La Nato – ha detto il Segretario Generale – rimane fiduciosa che verrà raggiunto un accordo con la Russia sul programma di difesa missilistica, nonostante l’opposizione di Mosca ai piani europei per uno ‘scudo’. Per il Premier Monti lo scudo antimissile allo studio in Europa non deve avere conseguenze negative per le relazioni tra la Nato e la Russia. “Sul tema della difesa missilistica ci siamo trovati d’accordo sull’opportunità che non condizioni lo sviluppo del rapporto tra Nato e Russia ma sia il presupposto per un salto di qualità strategico nelle relazioni tra Mosca e l’alleanza”, ha detto Monti, in conferenza stampa con il Segretario gGnerale della Nato svoltasi a Roma nei giorni scorsi.


La cooperazione tra Nato e Russia è “strategica”, ha sottolineato il Ministro Terzi. “Quello tra Nato e Russia – ha detto – è un rapporto cui teniamo molto e il nostro obiettivo è di mantenere presente il tema nel contesto Nato ma anche nella leadership russa”. Terzi ha aggiunto che anche se “non è stato possibile ottenere una sessione del Consiglio Nato-Russia a Chicago è significativo per l’Italia il fatto che nell’ultima riunione ministeriale Nato a Bruxelles il Ministro degli esteri russo Lavrov abbia sottolineato la necessità di mantenere vivo lo spirito di Pratica di Mare”.


Il rafforzamento delle partnership

“Rafforzeremo il nostro network di partnership nel mondo”, ha sottolineato il Segretario Generale della Nato. La linea dell’Italia è pienamente coerente con questo obiettivo: il Ministro della Difesa Di Paola in Parlamento ha ribadito la necessità che la collaborazione con i partner si espanda ulteriormente ed ha ricordato che a Chicago “si aprirà una riflessione su quali forme di cooperazione sia possibile instaurare con le nuove potenze emergenti, come la Cina, il Brasile, l’India, il Sud Africa ed altri ancora”.

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