La Nato trasferirà la responsabilità della sicurezza alle forze afghane entro la fine del 2013 e resterà con un ruolo di sostegno, pronta ad intervenire, fino alla fine del 2014. E’ quanto si legge nella dichiarazione finale del Vertice di Chicago.
Da ruolo combattente a ruolo di sostegno
“Nel corso del 2013 ci aspettiamo che le forze di sicurezza afghane abbiano il controllo di tutto il territorio: con il passo in prima fila delle forze afghane, le nostre faranno un passo indietro, da ruolo combattente a ruolo di sostegno”, ha spiegato il Segretario Generale della Nato Anders Fogh Rasmussen. “Alla fine del 2014, le nostre operazioni termineranno e la missione Isaf finirà”, ha aggiunto. La Nato manterrà però una presenza anche dal 2015, per il sostegno e l’addestramento delle truppe afghane. “Resteremo impegnati nel nostro obiettivo: un Afghanistan sicuro e democratico in una regione stabile”, ha proseguito.
L’Italia è rappresentata a Chicago dal Ministro Giulio Terzi, che ha avuto un incontro con il collega pakistano Hina Rabbani Khar a margine dei lavori del Vertice. I due hanno concordato che la stabilità dell’Afghanistan dopo il 2014 e il completamento del ritiro di tutte le truppe Isaf “è nell’interesse comune di Italia e Pakistan”. Durante l’incontro è stato rilevato in particolare che l’assistenza del settore civile e la collaborazione in ambito regionale sono due aspetti importanti per la stabilizzazione dell’Afghanistan dopo il 2014.
Prima fase operativa scudo antimissilistico
Gli alleati Nato a Chicago hanno anche lanciato la prima fase operativa dello scudo antimissilistico che entro il 2015 sarà in grado di difendere i Paesi e le popolazioni dei 28 alleati dalla minaccia crescente di testate missilistiche da “vicini” ostili. Sono anche stati approvati oltre 20 progetti multinazionali, tra cui il sistema di sorveglianza con droni (Ags) a Sigonella, e l’acquisto di robot sminatori, che concretizzeranno la strategia della ‘smart defense’, ossia la difesa intelligente con più cooperazione e meno sprechi, lanciata due anni fa al vertice di Lisbona, per garantire adeguati livelli di sicurezza anche in periodi di austerità. Rasmussen ha puntualizzato che l’invito della Nato alla Russia perché cooperi allo scudo antimissilistico “resta valido” e l’Alleanza atlantica auspica che Mosca decida presto di unirsi per fare fronte ad una minaccia che è comune.