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L’Intervista: Terzi, i governi faranno di tutto per mantenere la Grecia nell’Euro

Afghanistan, Siria, Iran e crisi dell’Eurozona. Questi i temi discussi dal Ministro degli Esteri, Giulio Terzi, in un incontro con l’Editorial Board del Wall Street Journal e in una video intervista con Matt Murray, Vice Direttore del prestigioso quotidiano americano.


Nel corso dell’intervista, il titolare della Farnesina – a New York per incontrare il Segretario Generale delle Nazioni Unite – si è soffermato innanzitutto sul rapporto sull’Italia dell’OCSE pubblicato ieri e in cui viene sottolineato come ‘le riforme strutturali messe in atto dal governo del Premier Monti possano creare le condizioni per una maggiore crescita economica del Paese’. “E’ necessario e possibile conciliare rigore con le misure di stimolo allo sviluppo”, ha affermato Terzi, “ma vanno create rapidamente le condizioni per la crescita”. Con tutti i partiti greci “bisogna essere molto chiari sulle conseguenze drammatiche di un abbandono del paese dell’eurozona”, ha aggiunto, ribadendo comunque la determinazione degli Stati membri dell’UE nel voler fortemente “mantenere la Grecia nell’euro”, prospettiva che corrisponde all’interesse sia di Atene che di tutto il vecchio continente.


Afghanistan: Italia impegnata anche dopo il 2014



Il Ministro Terzi si è anche soffermato sui risultati del Vertice NATO di Chicago, a cominciare dalla definizione di un concreto impegno della comunità internazionale in Afghanistan anche dopo il 2014, “necessario per garantire la sostenibilità delle forse di sicurezza afghane”. Il vertice “ha confermato il trasferimento delle responsabilità alle autorità afghane, e questo è stato uno dei momenti più importanti del summit”. Entro la fine del 2014 la transizione sarà completata, e per l’Italia sarà importante “perché diminuiremo la presenza nel paese in termini militari”, ha proseguito il Ministro, ricordando che gli effettivi italiani impegnati in Afghanistan sono circa 4.200.


Siria: preoccupato per la situazione umanitaria



Quanto alla Siria, Terzi ha ribadito la “grave preoccupazione italiana per la situazione umanitaria: è fondamentale proseguire lungo la strada tracciata dal Piano Annan, e mantenere alta la pressione sanzionatoria sul regime”. Il Ministro Terzi ha inoltre ricordato i pericoli che possono derivare da un effetto spill over nei paesi limitrofi, e dai movimenti di rifugiati soprattutto verso la Giordania, la Turchia e il Libano. Il titolare della Farnesina ha escluso un coinvolgimento in Siria della NATO, che però “ha potuto riflettere nel corso del Vertice di Chicago sulle lezioni imparate dalla propria positiva esperienza in Libia”. Terzi ha infine aggiunto che il “regime non ha ancora ceduto, e che l’Unione Europea sta facendo la sua parte con pressioni e sanzioni”.


Iran: cauto ottimismo, ma Teheran si attenga alle risoluzioni Onu


Passando all’Iran, il Ministro Terzi si è detto “più ottimista rispetto ad alcune settimane fa, ma la questione deve continuare ad essere seguita con cautela e determinazione”. Ecco perché è essenziale proseguire con le pressioni e le sanzioni: “nessuno vuole negare il diritto dell’Iran ad avere un’industria nucleare a scopi civili”, ha affermato il Ministro, “tuttavia le autorità iraniane devono attenersi strettamente ai contenuti delle risoluzioni delle Nazioni Unite che sono state disattese negli ultimi otto anni”.