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Rossella Urru: “Grazie a tutti, ora torno a casa”

“Il giorno della liberazione è stato il più bello ma anche il più impegnativo perché non immaginavo che in Italia ci fosse tutta questa gente” mobilitata per me mentre il più “brutto è stato quello del sequestro”. Lo ha detto Rossella Urru lasciando la Farnesina, dopo un colloquio con il Segretario Generale della Farnesina Michele Valensise ed il Capo dell’Unità di Crisi Claudio Taffuri.


“Sono molto stanca e non vedo l’ora di tornare nella mia isola”, ha spiegato ai giornalisti la cooperante sarda liberata mercoledì scorso in Mali dopo una prigionia lunga nove mesi. Urru ha ringraziato “lo Stato, il Ministero degli Esteri, la Cooperazione, l’Unità di crisi e tutte le persone che hanno contribuito alla mia liberazione, e poi il popolo sardo che mi è stato molto vicino e tutti gli italiani la cui solidarietà mi ha aiutato a distanza”.


Alla domanda su cosa farà adesso, Urru ha spiegato: “la cooperazione è importante anche se è molto rischiosa, perché lavorare in certi posti si sta facendo molto difficile, ma io ci credo e spero di poter continuare a farlo”.


Rossella Urru è atterrata all’aeroporto di Ciampino giovedì sera. Ad attenderla, i familiari, il Presidente del Consiglio Mario Monti, il Ministro degli Esteri Giulio Terzi, quello della Cooperazione, Andrea Riccardi, il sottosegretario con delega ai servizi segreti, Gianni De Gennaro, il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci. Sorridente e un po’ spaesata, ha abbracciato subito i genitori ed i fratelli.


Oggi Rossella Urru è stata ascoltata in procura a Roma, che aveva aperto un fascicolo di indagine ipotizzando il reato di sequestro a scopo di terrorismo. Quindi, è stata ricevuta al Quirinale del Presidente Giorgio Napolitano, accompagnata dal Ministro Terzi. In serata, poi, ci sarà il tanto sospirato rientro in Sardegna.


Rossella Urru era stata liberata lo scorso 18 luglio in Mali, insieme con due cooperanti spagnoli, dopo 270 giorni di prigionia nelle mani di un gruppo integralista islamico. Annunciando il suo rilascio, Terzi aveva sottolineato che “il caso di Rossella Urru rappresenta un simbolo dei valori del coraggio e dell’eroismo delle nostre donne che lavorano su terreni di cooperazione estremamente difficili, che rappresentano la dignità, l’orgoglio e la grandezza dell’Italia”.

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