Si intensifica la pressione europea sul regime siriano. Il Consiglio Affari Esteri riunito a Bruxelles ha deciso di estendere le sanzioni, rafforzando in particolare l’embargo in vigore sulle armi. Le nuove misure consentiranno ai Paesi europei di compiere ispezioni su navi e aerei diretti in Siria se sospettati di trasportare armi o materiale che può essere usato a scopi repressivi nei propri aeroporti, porti e acque territoriali, nel rispetto delle norme internazionali. Inoltre, sono state estese le sanzioni ad altri ventisei individui e alcune entità che sostengono soprattutto economicamente il regime di Assad.
L’embargo delle armi contro la Siria è entrato in vigore nel maggio del 2011. Oltre a rafforzare questi controlli, i Ministri degli Esteri hanno aggiunto 26 persone nell’elenco delle personalità a cui è stato tolto il visto e congelati i beni. Con questa ultima decisione, il totale della lista include oggi 155 persone e 52 entità. Quello odierno è il diciassettesimo pacchetto di sanzioni deciso dalla Ue contro il regime di Damasco.
I Ministri europei hanno poi ribadito il proprio impegno per continuare a “fornire assistenza al Libano” e metterlo nelle condizioni di potere aiutare i rifugiati e hanno condannato anche “le recenti incursioni” avvenute lungo i confini tra il Libano e la Siria. “Ogni violazione dell’integrità e sovranità territoriale del Libano è inaccettabile e viola le risoluzioni Onu 1559 e 1680”, si legge nelle conclusioni.
Terzi, esercito siriano rasenta pulizia etnica. Ue agisca anche all’esterno Onu
Al suo arrivo a Bruxelles, il Ministro Terzi ha affermato che ”l’esercito siriano sta combattendo una battaglia assolutamente inaudita di massacro della propria popolazione, che è andato ben al di là di qualsiasi altra repressione vista in altri paesi della primavera araba. Qualcosa che nel nostro mondo non dovrebbe esistere. Qualcosa che rasenta la pulizia etnica e i crimini contro l’umanità”, ha aggiunto, sottolineando inoltre che questa violenza ”crea le condizioni più favorevoli per le organizzazioni terroristiche”.
Per la soluzione della crisi, secondo Terzi, l’Ue deve agire anche all’esterno dell’Onu, attraverso gruppi di azione diplomatica e il gruppo degli ‘Amici del popolo siriano’, per bloccare la situazione di veto nel Consiglio di sicurezza, ”legato alla crisi da un filo molto tenue”, e più in generale per sostenere la proposta della Lega Araba che prevede ”la formazione di un governo siriano di transizione legittimato dalla popolazione e condizioni per l’uscita di Assad dalla Siria e la cessazione del suo potere”.
Inoltre, bisogna ”intensificare il sostegno alla popolazione siriana attraverso le attività umanitarie, perché ci sono delle fasce che soffrono enormemente, come i bambini. L’Italia ha sostenuto immediatamente l’appello dell’Unicef per indirizzare aiuti consistenti alle fasce sociali più colpite”, ha proseguito Terzi.