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Italia-Cina: accordo nel settore sanitario

E’ stato siglato alla presenza di Giorgio Moretti, Amministratore Delegato di Dedalus, società italiana di software nel settore sanitario, del CEO della società cinese Daqing Sunway, e dell’Ambasciatore d’Italia presso la Repubblica Popolare Cinese, Attilio Massimo Iannucci, un accordo tra le due società per la creazione di una piattaforma di interoperabilità informatica tra le strutture sanitarie nazionali e gli operatori sanitari privati cinesi della città di Daqing (provincia dell’Heilongjiang, nel nord-est della Cina). Si tratta del primo accordo di tal genere firmato da una società italiana, in forza del quale Dedalus, azienda leader nel settore del software sanitario, riesce a entrare nel mercato cinese e avere la possibilità di dimostrare la sua eccellenza su un bacino iniziale di oltre due milioni di persone.


Ruolo importante nella fase negoziale è stato svolto dal Mandarin Capital Partners, presente nel capitale sociale di Dedalus.


Iannucci, rafforzata la cooperazione bilaterale


“Assistiamo oggi – ha affermato l’Ambasciatore Iannucci – ad un momento importante nel rafforzamento della cooperazione bilaterale nel settore sanitario tra i due Paesi. Questa intesa siglata oggi costituisce una realizzazione concreta dell’impegno di collaborazione tra Italia e Cina in campo sanitario, direttrice prioritaria della collaborazione intergovernativa di settore. Questa specifica collaborazione ha ulteriori grandi potenzialità di sviluppo e di attuazione concreta. Sono lieto che essa avvenga dopo essere stata propiziata grazie all’iniziativa di Mandarin Capital, che con successo opera dal 2006 per la promozione di investimenti nel settore delle medie e piccole imprese in Cina e in Italia. Con l’accordo di oggi una delle aziende leader nel settore informatico entra in Cina. Mi auguro che questo sia l’inizio di una presenza sempre maggiore di Dedalus sul territorio cinese. Sul piano dei rapporti bilaterali, constato con particolare soddisfazione che la società italiana opererà in una zona, il nord-est della Cina (l’ex Manciuria) dove tradizionalmente la presenza di imprese italiane è meno accentuata. Mi auguro pertanto che Dedalus funga da apripista anche per altre aziende italiane, nel settore informatico e non”.