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Riunione Esteri-Difesa “Weimar plus” – Aumentare efficienza per garantire la sicurezza europea

L’Unione europea “deve essere in grado di affrontare crisi complesse, multidimensionali e con diversi attori, e al tempo stesso aumentare l’efficienza delle proprie missioni eoperazioni”. Lo si legge nelle conclusioni della riunione dei ministri degli Esteri e della Difesadi Francia, Germania, Italia, Polonia e Spagna, il 15 novembre a Parigi, a cui hanno partecipato i ministri Giulio Terzi e Giampaolo Di Paola.


Politica europea in materia di sicurezza e difesa



I ministri hanno concordato sulla necessità di “favorire una ambiziosa politica europea in materia di sicurezza e difesa”. “Molto è stato fatto negli ultimi dieci anni – viene ricordato – L’avvio di tre nuove missioni di quest’anno è la prova della capacità dell’UE di agire. Tuttavia, minacce alla sicurezza, anche nel vicinato europeo, richiedono azioni decisive. Gli europei devono fare la loro parte nel rispondere più attivamente alle sfide future per garantire la sicurezza in Europa”.


I ministri hanno sottolineato che “la particolare forza della sicurezza comune e la politica di difesa sta nell’approccio globale alla gestione delle crisi. Mobilitando tutti gli strumenti civili e militari a disposizione, l’Unione europea deve essere in grado di affrontare complesse, multi-attore e crisi multidimensionali, e al tempo stesso aumentare l’efficienza delle proprie missioni e operazioni”.


In quest’ottica, “la riforma in corso delle procedure di gestione delle crisi e la prossima revisione del SEAE dovrebbe consentire all’UE di agire tempestivamente ed efficacemente in tutto lo spettro delle crisi, in stretta cooperazione con le organizzazioni internazionali e regionali e dei paesi partner”.


Corno d’Africa e Sahel


I ministri, inoltre, “condividono l’opinione che fornire sostegno alle organizzazioni regionali e alle istituzioni locali per rafforzare la stabilità in aree non governate o fragili rafforza la sicurezza dei cittadini dell’UE e gli interessi europei”. In questo spirito, “l’UE ha rafforzato il suo impegno nel Corno d’Africa (Somalia) e nel Sahel, dove si “incoraggiano i nostri partner a migliorare gli sforzi per una soluzione politica alla crisi del Mali”.


Per quanto riguarda i Balcani, “un altro settore chiave per la nostra sicurezza, abbiamo bisogno di discutere con i partner il modo in cui l’UE potrebbe ottimizzare la sua presenza attiva per contribuire ulteriormente alla normalizzazione della regione”.

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