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IX Conferenza degli Ambasciatori (20-21 dicembre)

“Il risanamento della finanza pubblica e il rilancio della crescita contribuiranno a rafforzare la posizione dell’Italia in Europa e, più in generale, la nostra politica estera”. A questo indirizzo, tratto dal discorso programmatico del Presidente del Consiglio Monti al Parlamento, si è ispirata l’agenda del Ministro Terzi e della Farnesina negli ultimi mesi. Ad esso, in un’ottica di continuità e coerenza, sarà dedicata la prossima Conferenza degli Ambasciatori d’Italia, per proseguire nell’opera di rafforzamento della credibilità internazionale dell’Italia.


La IX Conferenza degli Ambasciatori – lavorando sulla base dell’acquis costituito dalla messa a fuoco aggiornata di priorità e strategie, frutto della sua precedente edizione – metterà al centro dei suoi lavori, la crescita del Paese e il ruolo della diplomazia per la crescita, intendendo quest’ultima in un’accezione più ampia di quella solo economica e con un’attenzione speciale al contesto europeo, nostro essenziale riferimento.


L’immagine e la credibilità del paese, anche grazie alla sua autorevolezza e influenza nell’Unione Europea, sono premesse fondamentali per le azioni diplomatiche volte all’affermazione dei nostri obiettivi. A loro volta, tali azioni devono stimolare impostazioni sistemiche evitando frammentazione e duplicazioni.


La crescita del Paese – che le Ambasciate rappresentano in tutte le sue articolazioni – significa molto più che PIL: progresso economico e sociale, benessere più diffuso ed equilibrato, prospettive di futuro per i giovani, ricerca, innovazione, cultura, rafforzamento dell’etica pubblica. Tutte dimensioni per le quali i migliori standard europei e internazionali, nella collaborazione/competizione globale, sono fondamentali anche quali fattori di impulso delle politiche e degli interessi nazionali.


L’azione diplomatica incide sulle condizioni della crescita, così intesa, e sulla sua sostenibilità nel tempo. Ne sono elementi portanti la stabilità dei quadranti geopolitici che influiscono sulla nostra sicurezza, sulle esportazioni e sui nostri approvvigionamenti, la protezione di imprese e concittadini all’estero e l’internazionalizzazione delle varie componenti del sistema paese, che si estende all’attrazione degli investimenti e dei flussi turistici. Gli ultimi due, rientrano nella richiesta formulata alle Sedi, con il Messaggio a firma del Segretario Generale dello scorso 30 agosto, in vista della definizione di una strategia complessiva da varare proprio nel quadro della prossima Conferenza degli Ambasciatori.


L’Italia può contare su un decisivo punto di forza. Paese a fortissima vocazione internazionale, è esente da ambizioni egemoniche. Ha quindi un interesse primario e genuino a relazioni internazionali cooperative basate sulla legalità, sul rafforzamento della democrazia, dei diritti umani e delle libertà, sulla diffusione dello sviluppo sostenibile e ad una governance mondiale equilibrata che risponda più efficacemente alle sfide globali.


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Questo filo rosso, nel corso della Conferenza, si snoderà soprattutto in due contesti. Nelle sessioni di lavoro con i membri del Governo, al centro dell’attenzione saranno i temi globali e i profili orizzontali dell’attività diplomatica. Schede introduttive saranno elaborate con le Direzioni Generali e condivise con i Consiglieri diplomatici, per orientare gli interventi dei Ministri e il dibattito sulle materie di maggiore rilevanza per l’azione diplomatica italiana sul piano bilaterale, UE e multilaterale.


Nelle riunioni dei gruppi di lavoro regionali saranno discusse le direttrici, le principali opportunità e i nodi problematici per il perseguimento dei nostri interessi, anche in ambito UE, nelle rispettive aree. Anche in questo caso, brevi documenti introduttivi saranno distribuiti in anticipo per orientare le discussioni.


Il programma della Conferenza include una sessione di dibattito dei Capi Missione con il Signor Ministro e una tavola rotonda con leader imprenditoriali. Saranno momenti altrettanto utili per meglio strutturare il quadro complessivo che deve fare da sfondo, motivandola, alla rinnovata centralità del Ministero e della sua rete, su cui investire per la crescita del paese.


 

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