L’Ocse rappresenta un organismo “a vocazione globale” con cui l’Italia vuole costruire un rapporto più forte. Lo ha detto il Segretario generale della Farnesina Michele Valensise nel tuo intervento ad un incontro con i delegati italiani dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, al Mae.
Il gruppo italiano all’Ocse rappresenta una “punta di eccellenza” che bisogna sfruttare al meglio rafforzando la “collaborazione operativa con le nostre amministrazioni centrali”, ha spiegato Valensise, sottolineando che il Ministero degli Esteri può fare da “ponte” perché condivide con l’Ocse l’impegno crescente “nella gestione di temi globali e trasversali”.
Alla Farnesina oggi si riflette sull’evoluzione del organismo nato nel dopoguerra con una funzione tecnica e di analisi dei processi economici e che ha acquisito negli anni anche una funzione “politica”, di maggiore vicinanza cioé ai processi decisionali dei paesi occidentali. La crisi globale, ha ricordato il vicesegretario dell’Ocse Piercarlo Padoan, ha “accelerato” l’esigenza di analisi e di “raccomandazioni” agli Stati, in un contesto economico ormai “multidimensionale”. In questo senso, ha aggiunto, la sfida sarà quella del rapporto con i paesi “non membri” (a partire dai colossi emergenti come India e Cina).