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Diplomazia Economica/Sole 24 Ore – India: prevede 1.000 miliardi di investimenti in infrastrutture

India: prevede 1.000 miliardi di investimenti in infrastrutture


Nell’ambito del dodicesimo piano quinquennale 2012-2017 il Governo indiano ha stimato investimenti nell’ordine di 1.000 miliardi di dollari per soddisfare le esigenze infrastrutturali del Paese. Il 50% di tale fabbisogno dovrà essere soddisfatto dal settore privato, che è chiamato a contribuire principalmente attraverso la modalità PPP (“public-private-partnership”). In tale scenario, due sono i progetti infrastrutturali più ambiziosi e significativi avviati dal Governo indiano:


1) Dedicated Freight Corridors. Sono collegamenti ferroviari per cargo merci lungo l’asse occidentale tra Dadri (vicino Delhi) e Mumbai e lungo quello orientale tra Ludhiana (Punjab) e Dankuni (West Bengal, vicino Calcutta).


2) il Delhi-Mumbai Industrial Corridor (DMIC), un corridoio industriale di circa 1500 km di lunghezza e 150-200 km di larghezza, che corre lungo il Delhi-Mumbai Dedicated Freight Corridor, attraversando 6 Stati indiani, per un investimento complessivo stimato in 90-100 miliardi di dollari. Lungo il DMIC è prevista la creazione in più fasi di 24 hub industriali integrati. La prima tranche prevede la realizzazione di 7 di questi corridoi.


Lungo il corridoio si svilupperà anche un’autostrada a sei corsie, ovvero il segmento ovest della cosiddetta Golden Quadrilateral National Highway che unirà le quattro metropoli di Delhi, Mumbai Chennai e Calcutta.


Per avere un’idea dell’importanza e dell’impatto del progetto DMIC, basti considerare che i sei Stati interessati dal corridoio rappresentano circa il 40% del PIL indiano: l’obiettivo dichiarato del DMIC è di triplicare la produzione dell’area interessata in 9 anni nell’area, raddoppiare in 7 anni i posti di lavoro e quadruplicare l’export in 8-9 anni.


Le infrastrutture di base che non sono economicamente sostenibili saranno finanziate con fondi pubblici. Tutto il resto sarà realizzato tramite lo strumento PPP, seguendo logiche di procurement aperto. L’attuazione a livello Statale sarà gestita dalle locali Agenzie di Sviluppo Statali (“nodal Agencies”), sotto il coordinamento della Delhi Mumbai Industrial Corridor Development Corporation (DMICDC), l’ente appositamente creato nel 2008 per la gestione del progetto, controllato per il 49% dal Governo indiano, per il 25% da aziende pubbliche indiane e per il 26% dalla Japan Bank for International Corporation. Tramite lo strumento del credito d’aiuto, infatti, il Giappone contribuisce al finanziamento del DMIC per circa 4,5 miliardi di dollari e si è in questo modo assicurato l’accesso delle proprie imprese allo sviluppo di particolari segmenti del corridoio stesso. Ma opportunità si dischiudono anche per le imprese italiane. Un primo passo riguarda il possibile inserimento dell’inserimento nel DMIC l del progetto LEGEM per la realizzazione di una città-italiana integrata, efficiente ed eco-sostenibile, più in generale, il DMIC offre prospettive interessanti per le aziende italiane lungo tutta la filiera delle costruzioni, dal master-planning all’engineering, dall’energia (anche rinnovabile) ai trasporti, dal trattamento delle acque alla gestione dei rifiuti, dalla logistica alle telecomunicazioni, dall’urbanistica all’industria dei materiali.


Per raggiungere gli obiettivi indicati dal Governo di New Delhi è previsto che la quota del PIL dedicata agli investimenti in infrastrutture, salga dall’attuale 8% del PIL al 10%. (infoMercatiEsteri)



Nigeria: ENI perde 30mila barili giorno per bunkering


In Nigeria “perdiamo circa 30mila barili di produzione al giorno, che è drammatico, e tutti sono a causa di furti o sabotaggi”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, in una intervista alla Bbc. Scaroni ha aggiunto che “certamente il problema del bunkering è il principale problema in Nigeria ed è uno dei motivi per cui tutte le major petrolifere stanno pensando di lasciare il Paese”. Tuttavia l’a.d. di Eni auspica che “il Parlamento nigeriano possa intervenire per bloccare bunkering e atti discriminatori”. (Il Sole 24 Ore Radiocor)


Germania: Cinque Saggi, +0,4% pil quest’anno e +1,6% nel 2014


I Cinque Saggi, il consiglio di consulenza economica del Governo tedesco, ha presentato il rapporto annuale, nel quale si prevede una crescita del pil tedesco dello 0,4% quest’anno e dell’1,6% nel 2014. Le stime si raffrontano a quelle ufficiali del Governo tedesco che sono di +0,5% quest’anno e di +1,7% nel 2014. Il numero degli occupati dovrebbe salire a oltre 42 milioni l’anno prossimo con un bacino di disoccupati in stagnazione poco sotto i 3 milioni. Il tasso di disoccupazione viene previsto in lieve calo dal 6,9% al 6,8%. I Cinque Saggi registrano, nel rapporto, una tendenza da parte della politica economica tedesca “a guardare al passato”: la buona posizione del Paese nei confronti delle aree più in difficoltà dell’Eurozona “riesce a nascondere la necessità di rispondere alle grosse sfide che si preparano in futuro”. A questo riguardo, il Consiglio raccomanda al futuro Governo di coalizione di non cedere alle tentazioni di spese mega-miliardarie per progetti come il salario per le madri che restano a casa, un aumento delle pensioni minimi o deroghe al pensionamento a 67 anni perchè andrebbero a spese delle future generazioni. È necessario evitare, secondo il Consiglio, un annacquamento o ripensamenti sulle riforme già varate. (Il Sole 24 Ore Radiocor)


Belgio: aziende italiane aerospazio in missione a Bruxelles


Una delegazione di 50 operatori del settore aerospaziale italiano è arrivata oggi a Bruxelles dove si tratterrà per alcuni giorni, nel contesto di una missione imprenditoriale promossa e coordinata dall’Ambasciata d’Italia in Belgio ed organizzata dall’Agenzia ICE con il supporto di ASI, AIAD, AIPAS e ASAS e delle Agenzie di promozione commerciale delle Fiandre e della Vallonia, FIT ed AWEX. Obiettivo della missione è sviluppare partnership commerciali ed industriali tra PMI. Ma, anche, avviare possibili alleanze tra i cluster italiani e belgi per partecipare ai programmi Europei e NATO, a partire dal programma quadro ‘Orizzonte 2020’. Spiega l’Ambasciatore d’Italia a Bruxelles Alfredo BASTIANELLI : ‘Abbiamo pensato di rilanciare la rassegna sull’alta tecnologia italiana a Bruxelles TECHITALY, avviata con successo lo scorso anno, con una missione imprenditoriale che avesse come obiettivo di supportare le PMI in un settore di punta quale l’aerospazio su cui il Belgio sta investendo in maniera importante. Basti pensare al fatto che è il quinto contributore dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea e che l’industria ‘made in Belgium’ è fornitore di player internazionali come AIRBUS e BOEING e partecipa in progetti di grande rilievo come i lanciatori Arianne 4 e 5 ed i satelliti SPOT’. (infoMercatiEsteri)