Malaysia: successo della missione imprenditoriale italiana
Si e’ svolta in Malesia una missione economica multisettoriale guidata dal Vice Ministro del Ministero dello Sviluppo Economico a cui hanno partecipato Confindustria con il Vice Presidente Paolo Zegna), la Direzione Generale per la promozione del Sistema Paese del Ministero degli esteri con il Ministro Plenipotenzario Michelangelo Pipan, l’ICE/Italian Trade Agency e la Simest. Una trentina le aziende italiane che vi hanno preso materialmente parte, oltre ad associazioni di categoria nazionali e locali. I settori interessati sono stati quelli dell’automotive, dell’energia pulita, dell’Oil&Gas, delle infrastrutture. Duplice lo scopo della missione: per un verso sensibilizzare le Autorita’ ed i principali attori economici di questo Paese sulla nostra aspettativa di maggior coinvolgimento dell’imprenditoria italiana nei grandi progetti locali di sviluppo cosi’ come gli investitori malesi sulle opportunità di investimento in Italia; per altro verso, creare occasioni concrete di affari. Gli incontri B2B d sono stati 284 ed hanno coinvolto 29 aziende, 5 associazioni e 4 banche provenienti dall’Italia, oltre a svariate societa’ italiane presenti stabilmente in Malaysia. Importante, infine, la copertura mediatica dell’evento, che e’ stato adeguatamente valorizzato nelle sezioni economiche dei principali quotidiani a diffusione nazionale.
(infoMercatiEsteri.it)
Libia: produzione Eni risale a 242mila barili al giorno
“In Libia produciamo 242mila barili al giorno. Non vedevamo da molti mesi questi livelli, eravamo scesi a 100mila barili al giorno”. E’ quanto ha reso noto l’amministratore delegato del gruppo Eni, Paolo Scaroni, nel corso del consueto brindisi natalizio con la stampa. Scaroni ha spiegato che l’aumento produttivo in Libia è avvenuto grazie alla ripartenza di Waffa e Mellita. “Soffriamo della situazione libica certamente in misura minore rispetto ad una settimana fa. La ripartenza è un combinato fra un Paese che mostra segni di saggezza e di moderazione da una parte e dall’altra la nostra azienda che si muove su un terreno difficile in modo da sfruttare ogni opportunità”. Il gruppo Eni rimane comunque fermo nella zona est della Libia, ha spiegato ancora Scaroni, e se tutto andasse al massimo la produzione del gruppo energetico italiano arriverebbe a 280mila barili al giorno. In conclusione, l’amministratore delegato di Eni ha spiegato che la crisi libica ha contribuito inevitabilmente a mantenere i prezzi alti sul mercato del petrolio.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
Libia: Ansaldo Sts taglia ordini per 172 milioni
Ansaldo Sts taglia il portafoglio ordini di 172 milioni in seguito a un contenzioso che si è aperto sul contratto in Libia da 202 milioni di euro con Zarubezhstroytechnology (ZST), controllata delle Ferrovie Russe RZD JSC, per la linea Sirth – Benghazi, sospeso dopo gli eventi bellici che hanno interessato il Paese nordafricano. Lo rende noto il gruppo dopo un cda dedicato proprio all’esame della situazione in Libia, dove oltre a a questa commessa fu firmata un’intesa con le Ferrovie Libiche, per 541 milioni di euro, luglio 2009, per la realizzazione delle linee Ras Ajdir – Sirth e Al-Hisha – Sabha. Furono ricevuti anticipi pari a 135 milioni di euro circa per il primo e di 71 milioni di euro circa per il secondo, rilasciando alle controparti advance payment bond di importo corrispondente. A causa degli eventi bellici i contratti di cui sopra furono sospesi per forza maggiore. Agli inizi del mese di agosto 2013 la Zarubezhstroytechnology (ZST), tramite l’escussione dell’advance payment bond rilasciato da Credit Agricole a favore di Zarubezhstroytechnology (ZST), ha chiesto ad Ansaldo Sts la restituzione dell’anticipo, relativo al contratto per la linea Sirth – Benghazi, notificando altresì la volontà di terminare lo stesso. Ansaldo Sts ha affermato l’illegittimità della risoluzione nelle forme espresse da Zarubezhstroytechnology (ZST) sostenendo inoltre come questa avesse diritto alla restituzione solo parziale dell’anticipo al netto del valore delle attività già realizzate e dei costi sostenuti. La procedura d’urgenza che ne è scaturita è stata risolta con un’ordinanza della fine di novembre del Tribunale di Milano che ha autorizzato Credit Agricole a liberare parte dell’anticipo, per circa 41 milioni di euro. Sulla base di tale ordinanza Ansaldo STS ha già provveduto alla restituzione parziale dell’anticipo. A seguito dell’ordinanza suddetta, Ansaldo Stsa ha eseguito le seguenti scritture contabili, relativamente al contratto con Zarubezhstroytechnology (ZST): riduzione del backlog per 172 milioni di euro circa; riduzione dell’anticipo per 41 milioni di euro circa. Nessun effetto si è avuto sul conto economico e sul patrimonio netto di Ansaldo Sts. Il backlog complessivo relativo ai due contratti in oggetto – afferma ancora la nota – si attesta alla data odierna a circa 470 milioni di euro ed il capitale circolante netto risulta negativo per circa 80 milioni di euro. Relativamente al contratto con le Ferrovie Libiche, non c’è stata alcuna variazione, dichiarando quest’ultime la volontà di riprendere i lavori appena possibile.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)