Trentotto milioni di euro per contrastare il dramma della popolazione siriana. Sarà questo, in termini meramente numerici, il contributo che l’Italia fornirà per alleviare l’emergenza umanitaria causata dal conflitto siriano. Ad annunciarlo è stato il Vice Ministro degli Esteri Lapo Pistelli, tra i partecipanti della seconda Conferenza della donatori della Siria, organizzata sotto l’egida delle Nazioni Unite a Kuwait City.
Italia nono donatore nel mondo, contributo accresciuto del 70%
Con un aiuto pari a 38 milioni di euro prevista per quest’anno, l’Italia accresce così il suo sostegno per fronteggiare l’emergenza umanitaria del 70% rispetto al 2013, quando furono stanziati 22 milioni di euro. Con il contributo annunciato in Kuwait, l’Italia si presenta alla nona posizione tra i donatori mondiali e al terzo posto – dopo Germania e Gran Bretagna – tra gli Stati europei.
Ban ki-moon a Conferenza donatori, metà popolazione siriana necessita di aiuti
La seconda Conferenza dei donatori, svoltasi come nel precedente summit in Kuwait, è stata organizzata dall’Iico, organizzazione che raggruppa le associazioni caritatevoli islamiche, e ha visto la partecipazione, oltre che delle agenzie Onu e di Ong provenienti da tutto il mondo, dei rappresentanti di 60 Paesi. Tra i partecipanti alla conferenza, oltre all’italiano Lapo Pistelli, anche il Segretario Generale dell’Onu Ban ki-moon, il Segretario di Stato Usa John Kerry e “il padrone di casa”, l’emiro del Kuwait, sceicco Sabah al-Ahmad al-Jaber al-Sabah. I partecipanti si sono seduti al tavolo di Kuwait City per discutere su come tentare di soddisfare la richiesta inoltrata dall’Onu per fronteggiare l’emergenza siriana: 6,5 miliardi di dollari. Una richiesta peraltro supportata dalle parole dello stesso Ban ki-moon, secondo il quale “la metà della popolazione siriana, circa 9,3 milioni di persone, necessita di urgenti aiuti umanitari”.
Da Kuwait 500 milioni di dollari in aiuti. Da Ong islamiche 400 milioni di dollari
E la risposta dei partecipanti, alla fine, c’è stata. Già il 14 gennaio le Ong islamiche – guidate, in termini di contributi, dalla britannica Islamic Relief Charity britannica (80 milioni di dollari), dalla Mezzaluna Rossa degli Emirati Arabi Uniti (35 milioni) e dalla qatariota Thani Foundation (15 milioni) – hanno annunciato aiuti pari a 400 milioni di dollari mentre il 15 gennaio il Kuwait ha messo a disposizione 500 milioni di dollari. Tra i donatori emersi nel corso della conferenza, anche gli Usa (promessi ulteriori 380 milioni di dollari), l’Arabia Saudita (con impegno pari a 250 milioni di dollari) e la Gran Bretagna (annunciati nuovi aiuti per 164 milioni di dollari).
Il 3 febbraio Conferenza umanitaria a Roma. Bonino, non si parli di futuro senza dare presente a siriani
L’impegno italiano per fronteggiare l’emergenza umanitaria siriana non finisce qui. Il 12 gennaio, in occasione della riunione del Gruppo “Amici della Siria”, svoltasi a Parigi, la Ministro degli Esteri Emma Bonino ha annunciato che il 3 febbraio si terrà a Roma una Conferenza umanitaria sulla Siria, su invito del Sottosegretario all’Onu per gli Affari Umanitari, Valery Amos. “Come Paese abbiamo insistito che la parte umanitaria non sia disgiunta dal processo politico”, è stato il messaggio lanciato dalla titolare della Farnesina, secondo la quale “non si può parlare del futuro se non si riesce a dare un presente alla popolazione siriana”