Nel 2013 l’Italia “ha compiuto una notevole rimonta” nella sua politica estera. E’ scritto nel quarto ‘Quadro di valutazione della politica estera europea’, studio annuale redatto dallo ‘European Council on Foreign Relations’ presentato oggi a Bruxelles alla presenza, tra gli altri, della Ministro Emma Bonino. Nel rapporto si sottolinea, in particolare, l’attività italiana per la crisi in Siria e vien evidenziato che la Farnesina è stata leader in nove campi, escluso il fronte della politica energetica con la Russia.
Lo studio, che fa una ‘pagella’ delle politiche estere dei 28 paesi dell’Unione europea, per il 2013 si focalizza su sei questioni: rapporti con la Cina, con la Russia, con gli Stati Uniti, con il resto dell’Europa, con il Medio Oriente ed il Nord Africa e le ‘performance’ sulle questioni multilaterali e la gestione delle crisi.
Negli ultimi anni priorità a crisi euro
“L’Italia, un paese le cui prestazioni erano state al di sotto del suo peso negli anni precedenti, ha fatto una notevole rimonta nel 2013 – è scritto tra l’altro nel rapporto – Negli ultimi tre anni i leader italiani si erano poco sorprendentemente concentrati sulla crisi dell’euro e sui problemi economici del paese”. “Così, nel 2012, l’Italia guidava in soli tre aspetti della politica estera europea (sebbene fosse un ‘fannullone’ significativamente di meno che nel 2011). Ma – continua il rapporto – dopo essere entrato in carico in aprile, il governo del primo ministro Enrico Letta è tornato ad impegnarsi a livello europeo e internazionale ed ha condotto in 10 comparti”.
Da Governo attuale ruolo costruttivo su Siria
“In particolare – prosegue lo studio – l’Italia ha avuto un ruolo costruttivo nella soluzione diplomatica della crisi in Siria. Inoltre per la prima volta dopo diversi anni ha aumentato gli aiuti allo sviluppo. Lo spettacolare miglioramento nella prestazioni dell’Italia suggerisce di nuovo che le personalità possono fare la differenza nella politica estera”.