L’Italia, con 35 paesi che hanno partecipato al summit dell’Aja sulla sicurezza nucleare, ha sottoscritto un protocollo per rafforzare il regime internazionale di sicurezza nucleare fondato sugli standard dell’Aiea e proposto da Usa, Olanda e Corea del Sud. Tale accordo va oltre le conclusioni del vertice che si limitano a riaffermare la responsabilità dei singoli paesi a prendere “misure appropriate per impedire che soggetti non statali possano ottenere” materiali radioattivi di qualsiasi origine.
Le conclusioni del summit
Sono stati fatti “notevoli progressi” per rafforzare la sicurezza nucleare globale, ma “sono necessari continui sforzi per raggiungere l’obiettivo”. E’ scritto nel documento finale del terzo summit sulla sicurezza nucleare concluso all’Aja dove hanno partecipato il premier Matteo Renzi ed il ministro Federica Mogherini. Nel documento non sono indicate misure legalmente vincolanti e si sollecitano i singoli paesi a prendere “misure volontarie” per il controllo dei materiali radioattivi e si indica la responsabilità “di prima linea” dell’industria.
Forte impegno Italia per sicurezza
Nel suo intervento al summit il premier ha detto che l’Italia prosegue nel suo “forte impegno per la sicurezza nucleare: continueremo a destinare fondi per la sicurezza ed il decomissioning dei nostri siti” e la “gestione dei rifiuti radioattivi”. Renzi ha sottolineato che la “sicurezza nucleare è un impegno condiviso su cui dobbiamo continuare a lavorare insieme per regole comuni e standard internazionali più stringenti”. Anche attraverso uno “scambio di informazioni e trasparenza” in vista “dell’adozione di una revisione dei meccanismi internazionali, verso un sistema di sicurezza nucleare globale rafforzato”.