Va “preservato quello spiraglio di dialogo che può costituire l’incontro di giovedì prossimo” e che è “l’unico filo che abbiamo per trovare una soluzione alla situazione in Ucraina”. In sostanza, bisogna stare attenti a non dare a nessuno il pretesto per non partecipare all’incontro a quattro di Ginevra. E’ il messaggio del Ministro Federica Mogherini a conclusione del Consiglio dei Ministri degli esteri Ue svoltosi a Lussemburgo. Ed e’ un messaggio in sintonia con la linea sostanziale scaturita dal Consiglio nel corso del quale, come aveva anticipato lo stesso Ministro Mogherini, nessuna ”fase 3” di misure contro Mosca ”in questo momento” e’ sul terreno.
Riunione quadripartita a Ginevra
C’e’ attesa, dunque, per la riunione quadripartita a Ginevra per il 17 aprile, tra Ucraina, Russia, Stati Uniti ed Ue per cercare di risolvere la crisi. Un incontro, quello di Ginevra, che Mogherini definisce “molto delicato, molto difficile”, ma – aggiunge – “è l’unico filo che abbiamo per trovare una soluzione alla situazione in Ucraina”. “C’è attenzione – continua – a che, da tutte le parti, non ci siano atti che possano compromettere questo spiraglio di dialogo che abbiamo aperto. Abbiamo la posizione che abbiamo sempre espresso sottolinea il Ministro – e condividiamo con i nostri partner europei e non soltanto. L’unica soluzione alla situazione in Ucraina è quella del dialogo. E’ la chiamata alla responsabilità per tutte le parti coinvolte nella crisi, dentro e fuori l’Ucraina”.
Prestito da un miliardo di euro a Kiev
L’Ue – e’ una delle decisioni scaturita dalla riunione dei ministri degli esteri a Lussemburgo – ha formalmente approvato l’aiuto finanziario a Kiev da un miliardo di euro e la riduzione unilaterale dei dazi doganali fino a novembre, che anticipa gli effetti della firma dell’accordo di associazione. Il prestito da un miliardo è destinato a far fronte agli impegni finanziari del governo provvisorio di Kiev e si aggiunge a 610 milioni di ‘assistenza macrofinanziaria’ già approvata ma non ancora erogata. I ministri degli esteri hanno poi aggiunto quattro nomi alla lista delle personalità ucraine legate al precedente governo a cui sono imposti il congelamento dei beni ed il divieto di viaggi nella Ue per “storno di fondi pubblici”.
Damasco rispetti impegni distruzione armi chimiche
I ministri degli esteri Ue si sono occupati anche della situazione in Siria, ribadendo la condanna per il regime di Damasco, che “ha fatto fallire” Ginevra 2 e deve dimostrare di rispettare gli impegni per la distruzione del suo arsenale chimico”. I ministri hanno altresi’ ribadito l’impegno Ue per gli aiuti umanitari alla popolazione. I 28 insistono che i responsabili di “crimini di guerra e crimini contro l’umanità” dovrebbero essere portati dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu davanti alla Corte penale internazionale. Sulla questione della distruzione dell’arsenale chimico. in ritardo sulla tabella di marcia, i ministri dei 28 ricordano che deve essere completata entro giugno 2014 ed affermano che “la Siria deve dimostrare alla comunità internazionale che sta rispettando tutti i suoi impegni”.