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#Farnesina – Bignardi, Italia resta il sogno nella ‘nuova’ Albania

L’Italia vista dall’altra sponda dell’Adriatico, attraverso gli occhi dei giovani albanesi, rimanda l’immagine di un Paese si’ “impegnato in un momento di trasformazione molto complicato” ma allo stesso tempo “un luogo magico, ambito, che conta nella cultura, ma anche in altri settori”.


“Letteratura impegnata al femminile”


E’ questa la sensazione che ha avuto Daria Bignardi, in occasione della sua visita a Tirana dove ha partecipato alla conferenza “Letteratura impegnata al femminile” e ha presentato il suo terzo libro “L’acustica perfetta” all’Istituto italiano di cultura, nell’ambito delle iniziative di promozione in Albania dei rappresentanti della cultura italiana. Un’occasione per lei per scoprire “un Paese attraversato da una scossa, un’energia e una freschezza” che colpiscono, con tanti giovani e un nuovo artista-premier Edi Rama che mostra un “approccio di grandissimo rinnovamento e cesura rispetto al passato”. “L’Albania e’ un Paese cosi’ ricettivo, bisognerebbe dargli una chance ora che se la puo’ permettere, tenere conto e premiare questa sua energia e freschezza”, sottolinea la nota autrice e presentatrice tv, che richiama i tradizionali legami che uniscono le due sponde, come dimostra anche la diffusione dell’italiano, che “tutti parlano o almeno capiscono”.


“Simbolo di cultura”


Nel Paese balcanico, ha incontrato tante persone intraprendenti, attive, come lo scrittore albanese Ardian Vehbiu e Arlinda Dudaj, giovane direttrice dell’omonima casa editrice che in Albania ha tradotto opere di diversi scrittori italiani, come Roberto Saviano e Paolo Giordano, oltre a quelle della stessa Bignardi. Tutto concorre a trasmettere una vitalita’ che fa un po’ invidia a guardarla dall’Italia, “noi presi in un momento di trasformazione molto complicato, loro che guardano avanti con occhi fiduciosi. Nonostante tutto, per loro siamo ancora il simbolo del benessere, della cultura”, racconta la giornalista. Certo, “vengono da decenni di isolazionismo, noi abbiamo avuto tanto, siamo viziati, ci siamo molto viziati e c’e’ bisogno di ricostruirsi attorno ai valori e all’amore per lo Stato”. Ma la sensazione, ribadisce la Bignardi, e’ di “grande affetto e stima per l’Italia: e’ venuta tanta gente agli eventi, persone di ogni genere, con grande curiosita’. Si guarda al nostro Paese come un luogo magico, ambito, che conta sicuramente in ambito culturale, ma anche in altri settori”. E nel quale si spera, lungo il cammino verso l’Unione europea.