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Paraguay – Asuncion celebra e ricorda Boggiani

Il 6 agosto si inaugura presso il Museo del Barro di Asuncion una mostra intitolata “Il cerchio incompiuto” dedicata alla vita e alle opere di Guido Boggiani. L’iniziativa e’ stata organizzata dall’ambasciata italiana in Paraguay ed e’ curata da Ticio Escobar, eminente etnologo del paese latino americano.


Boggiani fu pittore, fotografo, esploratore, commerciante di pellami ed etnologo


Boggiani fu pittore, fotografo, esploratore, commerciante di pellami ed etnologo. Nato ad Omegna in Piemonte e tragicamente scomparso nel 1902, a soli 40 anni nella foresta del Chaco, remota regione del Paraguay al confine con Bolivia e Brasile, al termine di una vita breve ma intensa. L’artista e’ ancora oggi molto conosciuto in Paraguay.


Una delle piu' importanti strade di Asuncion porta il suo nome


Una delle piu’ importanti strade di Asuncion, infatti, porta il suo nome, cosi’ come anche un museo e alcuni esercizi commerciali. Inoltre, molti indios Chamacoco lo ricordano e alcuni portano il suo nome. I suoi quadri, le foto, i documenti relativi alla sua attivita’ e oggetti personali utilizzati nelle sue spedizioni sono conservati nei musei e da collezionisti paraguayani. Proprio questo materiale, unito a reperti di arte plumaria e ceramiche degli indios Chamacoco e Caduveo (con i quali Boggiani visse per mesi a piu’ riprese) e’ la base su cui si forma la mostra.


L’amore di Boggiani per il Paraguay


L’amore di Boggiani per il Paraguay


I reperti sono stati rintracciati ad Asuncion e Roma presso gli archivi della Societa’ Geografica Italiana e del Museo Pigorini. Come Gauguin e Rimbaud che negli stessi anni partirono per lontane terre orientali, Boggiani, spinto dalla stessa inquietudine esistenziale, abbandonò una vita brillante e comoda di giovane pittore di successo corteggiato dai salotti culturali dell’epoca, per i rischi e i disagi di una avventura oltre Atlantico. Il Primo amore fu il Paraguay ove giunse quasi per caso imbarcandosi sul vapore San Martin a bordo del quale fece amicizia con il nipote di Giuseppe Garibaldi. Il secondo amore fu per il Chaco, dove visse insieme agli indios Camacoco e Caduveo per comprenderne a fondo la cultura. Tanto da pubblicare nel 1895 un vocabolario dell’idioma guana.