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Buenos Aires – Celebra l’influenza nel tango

L’influenza italiana nel tango. E’ questo il tema centrale di “Domani salpa una barca”: uno spettacolo organizzato dall’Istituto italiano di cultura (Iic) di Buenos Aires e curato da Irma Rizzuti, cantante e consigliere del Comites della capitale argentina. Durante lo show sono stati presentati tanghi di autori di origine italiana di epoche diverse. Ad accompagnare Rizzuti una copia di ballerini di tango e tre giovani artisti: Rudy Chernicof, Veronica Morello e Maxi Manso, che hanno cantato tango e folklore italiano, a testimonianza della permanenza di entrambe le radici nelle nuove generazioni. Gli italiani in America Latina non furono solo grandi lavoratori, ma anche compositori, interpreti e poeti. Tanto che crearono le basi del tango rioplatense. Nel 1895, arrivo’ a Buenos Aires Soccorsa Salomone e il figlio di quattro anni Ignazio Corsini, che poi sarebbe diventato uno dei piu’ amati e noti cantautori “portenos”.



Connazionali che hanno contribuito allo sviluppo e alla diffusione del tango argentino non solo in America Latina, ma in tutto il mondo


Corsini fece anche parte del trio, insieme a Carlos Gardel e Agustin Magaldi, che dette vita al Tango Cancio’n. Ma “don Ignazio” non fu l’unico. A lui susseguirono il clarinettista Lorenzo Logatti, autore del tango El Irresistible; il chitarrista Antonio Scatasso, compositore della musica El Poncho del Amor; il poeta Mario Battistella, autore dei testi di Al pie de la Santa Cruz, Amores de Estudiante, Bronca, Cuando tu no estas, Cuartito Azul, Me da pena confesarlo, Medallita de la suerte, Melodia de arrabal, No aflojes, Remembranza e Sueno querido, ecc. A loro si aggiungono i nomi di altri connazionali che hanno contribuito allo sviluppo e alla diffusione del tango argentino non solo in America Latina, ma in tutto il mondo. Da Gaetano Puglisi a Manlio Francia, da Antonio Rodio ad Alfredo Bigeschi, da Amleto Bergiati a Giulio Camilloni, a Giuseppe Bragato, Roberto Maida, Alberto Moran, Alberto Marino (all’anagrafe Vincenzo Marinaro) a Paolo Moreno.