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Tirana – La Fiera del libro dedicata a Girolamo De Rada

Al via da oggi la 17° Fiera del Libro di Tirana, in programma fino al 16 novembre presso il Palazzo dei Congressi. La Fiera, alla quale parteciperà anche l’Istituto italiano di cultura di Tirana, è dedicata quest’anno a Girolamo De Rada, figura centrale della letteratura e della cultura arbëreshe dell’Ottocento, in occasione della ricorrenza del Bicentenario della sua nascita. Proprio a De Rada l’Iic dedicherà quindi un omaggio attraverso varie iniziative che comprenderanno una conferenza di Francesco Altimari (Università della Calabria) e Matteo Mandalà (Università di Palermo), prevista per domani alle 13 presso la sala Ovale del Palazzo dei Congressi, incentrata sul ruolo culturale di Napoli nel processo di costruzione dell’identità albanese. Seguirà poi, il 14 novembre alle 10, presso lo stand dell’Iic, la presentazione della ristampa anastatica della rivista “Albanese d’Italia” di De Rada, pubblicata dalla casa editrice Rubbettino con il sostegno della Fondazione Solano e dell’Ambasciata d’Italia a Tirana.


Girolamo De Rada, figura centrale della letteratura e della cultura arbëreshe dell’Ottocento


Sempre all’interno dello stand dell’Iic saranno esposte le riproduzioni delle opere del pittore arbëresh Franco Azzinari, ispirate ai paesaggi deradiani e al poema “Canti di Milosao”. Sarà inoltre presentato un video, realizzato dall’Università della Calabria, sulla vita di De Rada interpretata artisticamente da Shpend Bengu. Lo stand dell’Istituto ospiterà inoltre le presentazioni di alcuni libri: venerdì 14 novembre, alle 18, Elio Miracco (Università La Sapienza) presenterà “Prometeo in Albania” di Mauro Geraci e “Il visionario alato e la donna proibita” di Visar Zhiti, pubblicati dalla casa editrice Rubbettino che sarà ospite presso lo stand. Sabato 15 novembre alle 18, infine, Antonio Caiazza, scrittore e giornalista, presenterà la sua seconda opera dedicata all’Albania, “La notte dei vinti”, pubblicato dalla casa editrice Nutrimenti. Il libro ricostruisce, attraverso documenti d’archivio e fiction, la tragica fine di Beqir Balluku, ministro della Difesa accusato di alto tradimento da Enver Hoxha.