Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Madrid: parole e immagini, così la Spagna scopre Depero

“Quando vivrò di quello che ho pensato ieri, comincerò ad avere paura di chi mi copia”. Parole di Fortunato Depero: pittore, scultore e pubblicitario. Dalla pittura all’arte applicata, dal teatro alla pubblicità, il genio di Depero rappresenta uno dei momenti più originali e dinamici dell’arte italiana del Novecento.

Anche la Spagna – dopo New York e Barcellona – è andata alla  scoperta di questo genio, il più eclettico dei futuristi: l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid ha, infatti, ospitato nei giorni scorsi una grande esposizione: “Depero futurista. 1913-1950”. La mostra della Fundación Juan March chiuderà i battenti il 18 gennaio e proprio per concludere l’omaggio all’artista trentino è in programma martedì 20 gennaio (alle 20 presso la sede dell’Istituto) un incontro – promosso dall’Iic in collaborazione con la Fundación Juan March – che vedrà protagonista l’architetto e storico dell’arte modera Maurizio Scudiero.

Lo storico illustrerà gli aspetti letterari, poetici, polemici, politici e artistici del padre del disegno grafico contemporaneo. Proprio Scudiero è l’autore di una monografia – la più completa e ricca di illustrazioni a oggi disponibile –  su Depero: nel testo le principali tappe del percorso creativo dell’artista e la sua intensa vicenda umana vengono a fondersi in una narrazione vivace e dettagliata, in cui trovano ampio spazio testimonianze d’epoca e citazioni dai manoscritti dello stesso Depero.

Un artista multiforme

Attivo per quarant’anni, Fortunato Depero (Fondo, provincia de Trento, 1892-Rovereto, 1960) “è un personaggio a tutto tondo che ha sfidato le convenzioni attraverso un processo creativo in grado di spaziare dal teatro alla pubblicità; dal design all’artigianato attraverso la sperimentazione di differenti tecniche, come dimostrano le sue celebri tarsie di stoffe colorate” affermano i curatori della mostra “Universo Depero” Alberto Fiz e Nicoletta Boschiero che ricordano come proprio Umberto Boccioni, nel 1916, rimproverava amichevolmente a Depero di “osare troppo”. Nel celebre manifesto Ricostruzione futurista dell’universo firmato da Giacomo Balla e Fortunato Depero nel marzo 1915 gli intendimenti erano chiari: “Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente. Daremo scheletro e carne all’invisibile, all’impalpabile, all’imponderabile, all’impercettibile. Troveremo degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell’universo, poi li combineremo insieme, secondo i capricci della nostra ispirazione, per formare dei complessi plastici che metteremo in moto”.