Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Giordania: Nasser Judeh a Gentiloni, Daesh prende in ostaggio Islam Missione ad Amman per incontri istituzionali con il collega e il re Abdallah – Visita al campo profughi di Azraq al confine con la Siria

Il Daesh “tenta di prendere in ostaggio l’Islam e di distorcere la sua immagine”. Per questo quella contro il terrorismo e l’estremismo “è una lotta all’interno dell’Islam, è la nostra lotta”. Lo ha detto il Ministro degli Esteri giordano, Nasser Judeh, in una dichiarazione alla stampa dopo l’incontro con il collega Paolo Gentiloni in missione ad Amman e per una visita al campo profughi di Azraq al confine con la Siria. Il Ministro ha detto di ”apprezzare” il contributo che la Giordania sta dando alla coalizione anti-Daesh, ”non solo molto rilevante sul piano militare, ma con un’impostazione, attraverso la leadership di re Abdallah, secondo cui non si tratta solo di una battaglia militare, ma di una sfida che coinvolge anche l’aspetto culturale”. I due ministri hanno passato in rassegna tutte le crisi regionali, da Siria e Iraq alla Libia, allo Yemen.

Emergenza profughi

L’emergenza profughi siriani è stato tra i temi principali del colloqui tra i due ministri: la Giordania ospita 1,4 milioni di siriani, che rappresentano circa il 20% dell’intera popolazione del regno. “Il contributo italiano si concentra nel settore sanitario, con un poliambulatorio e un ospedale da campo nei due principali campi profughi in Giordania, e nel settore dell’assistenza ai più deboli, in particolare donne e bambini”, ha detto Gentiloni . Il titolare della Farnesina ha quindi ricordato i nuovi fondi per gli aiuti stanziati ieri dalla Conferenza dei donatori a Kuwait city, parti a 3,8 miliardi di dollari (ai quali l’Italia contribuisce con 18 milioni di euro, per la realizzazione di interventi a forte impatto sociale in Libano, Iraq, Turchia e Giordania), sottolineando che si tratta di “risultati importanti, ma non risolutivi”. L’Italia ritiene infatti che “il lavoro sui rifugiati debba essere affrontato con un’impostazione di lungo periodo e non solo come emergenza”.

Mo: Gentiloni, fondamentale rilancio negoziati per due Stati

Con il collega Judeh il Ministro Gentiloni ha affrontato anche la situazione mediorientale in particolare il conflitto israelo-palestinese.”Credo che all’esito della formazione di un nuovo governo israeliano – ha detto Gentiloni – sia fondamentale il rilancio di un’iniziativa negoziale per l’obiettivo dei due Stati”, questa è “la strada da perseguire per risolvere un conflitto di così antichissime origini. In questo rilancio – ha aggiunto – i paesi arabi, e in primo luogo la Giordania, possono svolgere un ruolo cruciale insieme all’Ue e agli Usa.