La città di Napoli sarà protagonista prossimamente, presso l’Istituto italiano di cultura di Madrid, con due appuntamenti. Martedì 21 aprile (ore 19.30) verrà presentato il volume “Dimore Signorili a Napoli. Palazzo Zevallos Stigliano e il mecenatismo aristocratico dal XVI al XX secolo”: il libro raccoglie gli atti del convegno tenutosi dal 20 al 22 ottobre 2011 nella Galleria del Palazzo Zevallos Stigliano e nella sala conferenze di Palazzo Reale a Napoli. Attraverso i contributi di studiosi e docenti, vengono ripercorse le vicende di Palazzo Zevallos e dei proprietari che si sono avvicendati nel tempo, punto di partenza per approdare a un approfondimento, più generale, sulle caratteristiche delle residenze signorili napoletane. Intervengono Fernando Bouza Álvarez (Universidad Complutense de Madrid); Giovanni Muto (Università degli Studi di Napoli Federico II); Luis Antonio Ribot García (Universidad Nacional de Educación a Distancia); Manuel Rivero Rodríguez (Universidad Autónoma de Madrid). Mercoledì 22 aprile, invece, sempre a partire dalle 19.30, verrà illustrato il nuovo allestimento della Galleria di Palazzo Zevallos Stigliano, sede del museo de Intesa San Paolo a Napoli, da Caravaggio a Gemito. Intervengono: Gabriele Finaldi (Museo Nacional del Prado); José María Luzón (Real Academia de Bellas Artes de San Fernando); Sofía Rodríguez Bernis, Museo Nacional de Artes Decorativas); Antonio Ernesto Denunzio (Intesa Sanpaolo, Beni archeologici e storico-artistici). (Red)
SCHEDA / UN PO’ DI STORIA
La costruzione del palazzo Palazzo Zevallos Stigliano si deve al ricco mercante spagnolo Giovanni Zevallos che già nel 1635, per la somma di 12.500 ducati, acquistò una grande casa “palazziata” con giardino posta lungo via Toledo con l’intenzione di costruirci la propria dimora. Dopo aver acquistato il primo nucleo del suo futuro palazzo napoletano, Zevallos si assicurò in breve la proprietà degli altri edifici confinanti riuscendo gradualmente a garantirsi l’intera area. Intorno al 1639, dopo aver acquisito buona parte degli immobili circostanti, Giovanni Zevallos ne dispose l’accorpamento in un’unica grande dimora. Il progetto del nuovo edificio è tradizionalmente attribuito a Cosimo Fanzago, ma alcuni documenti di recente pubblicazione suggeriscono invece la paternità del ferrarese Bartolomeo Picchiatti, architetto che in quel momento ricopriva la prestigiosa carica di Ingegnere Maggiore del Regno. Nel corso dei tumulti popolari del 1647, il Palazzo venne assaltato e dato alle fiamme, subendo considerevoli danni. In quella occasione fu abbattuto anche lo stemma che campeggiava sul portale e che nella sua forma araldica si blasonava “d’argento a tre fasce di nero con la bordura staccata d’oro e di rosso” accompagnato dal motto “es ardid de caballeros zevallos para vencellos” (“è abilità dei cavalieri cibarli per vincerli”). Quello che oggi sovrasta il portale è lo stemma dei Colonna di Stigliano, divenuti proprietari dell’edificio sull’ultimo scorcio del Seicento.