Sabato 16 maggio è deceduto a Roma all’età di 67 anni, dopo una lunga malattia, il direttore Lanciatori dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Antonio Fabrizi. L’alto funzionario, che ricopriva questo incarico dal 2003 ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo del lanciatore dell’Esa “Vega”, programma a leadership italiana, e nel rafforzamento di “Ariane 5”. Dopo aver completato gli studi in ingegneria meccanica all’università di Roma “La Sapienza”, Fabrizi ha iniziato a lavorare alla Bdp, dove ha ricoperto vari incarichi fino al 1989 e assunto la responsabilità degli studi di fattibilità dei booster del lanciatore Ariane.
Nel 1990 è stato nominato manager commerciale di Fiat Spazio per lo sviluppo di nuove iniziative e nel 1993 è ritornato alla Bdp come capo dell’Unità dei sistemi di trasporto spaziale. Dal 1997 al 1999, lo stesso incarico per la Space business unit di FiatAvio assumendo anche la responsabilità dei programmi Cyclone e Vega. Nel 2000 è divenuto Vice Presidente della Space Business Unit di FiatAvio e responsabile di tutte le attività spaziali. Nel 2003, infine è diventato direttore dei Lanciatori dell’Agenzia spaziale europea, incarico che ha lasciato il 1 marzo del 2014 su sua richiesta, continuando però ad assicurare il suo prezioso sostegno alla preparazione del nuovo lanciatore dell’Esa, Ariane 6.
Antonio Fabrizi ha dato tanto a Italia, a scienza e a nobile causa della collaborazione internazionale
“Antonio Fabrizi ha dato tanto all’Italia, alla scienza e alla nobile causa della collaborazione internazionale nel segno di valori condivisi – ha commentato al Velino il rappresentante permanente d’Italia presso l’Ocse, l’ambasciatore Gabriele Checchia -, e lascia a tutti noi un’eredità incentrata sul valore della conoscenza, della lealtà, della cortesia e del coraggio”.
“L’Esa e il settore spaziale europeo perdono un professionista eccezionale nello sviluppo dei lanciatori e personalmente perdo un amico molto stretto – ha aggiunto il direttore generale dell’Esa, Jean-Jacques Dordain –. Antonio è stato disponibile e presente sempre durante i nostri dodici anni in comune all’Agenzia. È un esempio di professionalità, lealtà, cortesia e coraggio per tutti noi e per me in particolare – ha aggiunto -. Ha conquistato il successo. I miei pensieri, quelli dell’Esa e quelli dei contractor che hanno conosciuto Antonio – ha concluso Dordain – vanno alla moglie Laura e alle sue due figlie, sperando che la nostra vicinanza ad Antonio possa aiutare in questo momento devastante”.