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Roadshow a Reggio Calabria – Ieri a Reggio col Segretario Generale Valensise

L’apertura ai mercati esteri non è più, ormai, soltanto un’opportunità. Per molte aziende, anche di piccole dimensioni, è diventata praticamente una necessità se non si vuol rischiare di far diventare quello che è in potenza un elemento di forte sviluppo (come nel caso delle produzioni di beni di nicchia) in una devastante criticità. Ma per andare sui mercati internazionali non bastano, da sole, buone idee e volontà di farlo. É nata così, proprio per invertire il tradizionale rapporto tra periferie (aziende) e centro (Stato), l’idea di  portare sul territorio tutti quegli strumenti che oggi sono a disposizione per incoraggiare e sostenere l’internazionalizzazione. Ieri mattina il roadshow “ltalia per le imprese con le Pmi verso i mercati esteri” ha fatto tappa a Reggio Calabria nell’auditorium “Nicola Calipari” del Consiglio Regionale dove 152 imprenditori di 128 aziende della provincia hanno avuto modo di vedere da vicino – grazie anche ad una sessione di incontri a due con gli esperti – quali siano le opportunità. Un lavoro di squadra che vede impegnati il Ministero degli Esteri, il Ministero dello Sviluppo Economico, Simest (Società italiana per le imprese all’estero), Ita (ltalian Trade Agency),  Ice ( Agenzia perla promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) e Sace (Societá del gruppo Cassa Depositi e Prestiti) . La tappa di ieri a Palazzo Campanella segue quella di Cosenza, e questo la dice lunga sull’attenzione con la quale si guarda al tessuto della piccola e media impresa calabrese. Un appuntamento (271 tappe del calendario  2015 di questo roadshow e 19 quelle programmate per il 2016) che ha fatto registrare anche la presenza dell’Ambasciatore Michele Valensise, Segretario Generale della Farnesina. Per lui una sorta di… ritorno a casa essendo di origini reggine.

“ltalia per le imprese con le Pmi verso i mercati esteri”

«Essere qui oggi serve a ribadire che il Ministero degli Affari Esteri e la rete di Ambasciate e Consolati sono al fianco delle imprese calabresi che si affacciano sui mercati esteri, nel quadro dei più vasto impegno del governo italiano a favore dell’internazionalizzazione del sistema produttivo – ha spiegato l’Ambasciatore Valensise -. Siamo, infatti, convinti che uno dei principali fattori di crescita di un’azienda risieda nella capacità di inserirsi in mercati esteri con buone opportunità di sviluppo. Da parte nostra c’è la consapevolezza, grazie ad un vero lavoro di squadra, di poter mettere a disposizione un bagaglio importante di conoscenze..

Anche questo è quel che si chiama diplomazia economica?

«C’è una straordinaria attenzione da parte del Ministero a queste azioni che, in modo peculiare sotto la guida del Ministro Gentiloni, hanno avuto un nuovo impulso. Siamo sul territorio per far fruttare al meglio quel patrimonio di conoscenze, quei tanti segnali di interesse che ci sono verso l’Italia che la nostra “rete” di oltre duecento “antenne” dislocate nei vari Paesi – tra Ambasciate, Consolati, uffici Ice ed il sistema delle Camere di commercio – captano costantemente».

“Rete” di oltre duecento “antenne” dislocate nei vari Paesi

… Perché quello “Italia” resta un brand molto apprezzato e di grande attrattiva all’estero…

È cosi. Forse dovremmo iniziare a considerarlo un po’ di più anche all’interno dei nostri stessi confini…”.

L’agroalimentare calabrese (nel 2014 è stata quasi il 35% delle esportazioni regionali), è uno del settori più interessati ad una “svolta” internazionale ma le oltre 138mila aziende agricole della regione hanno una dimensione ancora molto ridotta e richiedono quindi un forte sostegno istituzionale nell’approccio ai mercati esteri.

Questa iniziativa si muove proprio in questa logica. E non è certo un caso se oggi qui in platea il 46% delle aziende rappresentate opera nel comparto dell’agroalimentare. Volendo andare nello specifico del territorio della provincia di Reggio Calabria, qui ci sono in potenza tutte le migliori condizioni per fare del bergamotto l’emblema stesso della Calabria che esporta, dell’impresa agroalimentare calabrese che si dà una corretta dimensione internazionale».

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