La XXI Conferenza delle parti (Cop21), organizzata dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) si è aperta a Parigi lo scorso 30 novembre e si concludera’ il prossimo 11 dicembre. L’obiettivo è di formalizzare un accordo sulla riduzione delle emissioni di gas serra in modo di mantenere l’aumento medio della temperatura globale entro i due gradi centigradi sull’orizzonte di fine secolo. L’elemento piu’ innovativo rispetto al percorso passato della Convenzione e’ il coinvolgimento globale della membership nell’identificazione di contributi nazionali volontari di riduzione delle emissioni climalteranti e, dunque, la coralita’ dell’impegno finalizzato alla preservazione del pianeta secondo il principio – gia’ sancito anche alla CoP di Lima dello scorso anno – delle responsabilita’ comuni, ma differenziate e delle rispettive capacita’.
La bozza per il negoziato
La bozza di partenza dell’accordo, di 54 pagine, e’ la base del negoziato.
Il ”pacchetto” ha due componenti principali: l’architettura dell’accordo vero e proprio (agreement) e gli strumenti operativi, cioe’ le decisioni indirettamente vincolanti. Uno dei nodi da sciogliere e’ capire cosa andra’ nell’uno e che cosa nell’altro; il ponte di collegamento sara’ il processo di governance. Un elemento determinante per un esito efficace ed ambizioso dell'”outcome” della CoP e’ rappresentato da un’adeguata strutturazione dei meccanismi di Finanza per il Clima posti in essere dai Paesi piu’ avanzati a beneficio della “capacity building” in termini di riduzione delle emissioni dei Paesi in via di sviluppo, nonche’ degli interventi di adattamento necessari a fronteggiare le conseguenze dei cambiamenti climatici gia’ verificatesi.
Il messaggio di Gentiloni
”La sfida contro il riscaldamento del Pianeta e’ anche una sfida per la sicurezza globale” ha affermato il Ministro Paolo Gentiloni, sottolineando che la ”mancanza di risorse e di mezzi di sostentamento e le catastrofi ambientali costituiscono dei potenziali moltiplicatori di conflitti e un terreno favorevole per il terrorismo”.
Il legame tra un accordo sul clima e la garanzia di pace e sicurezza internazionali e’ stato sottolineato, in apertura della Conferenza, anche dal Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. L’impegno dell’Italia su tale fronte e’ su molteplici versanti, sia nell’ambito delle attivita’ di sensibilizzazione a livello globale in merito alle connessioni tra cambiamenti climatici e sicurezza, sia nella promozione di tutte le inizitive finalizzate al fronteggiamento delle conseguenze di tali cambiamenti ed al concreto miglioramento delle condizioni necessarie a garantire rinnovate e piu’ sicure prospettive alle popolazioni maggiormente e piu’ direttamente colpite.