L’Italia fa il punto della situazione sulla cooperazione in ambito tecnico-scientifico con la Cina e studia come migliorarla. Si è riunito oggi alla Farnesina il Tavolo tecnico per lo sviluppo della cooperazione scientifico-tecnologica con la Cina, organo collegiale istituito dal ministero degli Esteri (Maeci) con i rappresentanti del mondo della ricerca nazionale, delle associazioni di categoria e dei principali dicasteri al fine di sostenere e coordinare le iniziative nel paese asiatico di centri di ricerca, università e imprese italiane. L’organismo ha prodotto finora una serie di risultati: A partire dalla realizzazione dello ‘Studio Cina’ a fine 2014, che ha prodotto un’analisi multisettoriale del sistema scientifico e produttivo cinese e una strategia condivisa per la promozione del nostro Paese nel settore scienza, tecnologia e innovazione (Sti). Passando per lo sforzo congiunto dei singoli ministeri nel finanziamento di progetti di ricerca internazionali (Maeci, Miur, Salute e Ambiente) nel Protocollo esecutivo di cooperazione scientifica e tecnologica con la Cina, che sta per essere firmato in questi giorni.
L’intesa prevede il cofinanziamento di 14 nuove iniziative con uno stanziamento congiunto bilaterale di quasi tre milioni di euro nel prossimo triennio. Infine, c’è la decisione della Farnesina di rafforzare la rete degli addetti scientifici nella nazione asiatica, con la nomina a Shanghai e Chongqing del professor Roberto Pagani e del fisico Lorenzo Gonzo. Per quanto riguarda il futuro, si è discusso dell’organizzazione del prossimo Forum dell’Innovazione, la manifestazione Italia-Cina che si tiene ogni anno e che nell’edizione 2015 ha registrato un grande successo con più di 170 organizzazioni partecipanti e 200 progetti avviati, e si è parlato della programmazione di una tournée di sistema in Cina per la presentazione delle opportunità di investimento in ricerca e sviluppo in Italia.