È stato “uno dei massimi protagonisti dell’arte, del design e della grafica del XX secolo”. Chi dice Bruno Munari (Milano, 24 ottobre 1907 – Milano, 30 settembre 1998) dice uno scultore, un illustratore, un grafico, un designer, uno scrittore. “Sculture da viaggio”, “macchine inutili”, “forchette parlanti” e “libri illeggibili” sono solo alcuni degli oggetti più stupefacenti e caratteristici nati dalla creatività di Bruno Munari. Al poliedrico artista milanese l’Istituto italiano di cultura di Vilnius (Universiteto g. 4 ) dedica nei prossimi giorni un importante appuntamento: “Comunicare visivamente”, in programma l’8 aprile (alle 16.30). Che cosa è la grafica? Chi sono i designer? Come funziona la logica creativa? A queste e a tante altre domande cercheranno di dare risposta Mario Di Pasquale (web designer) ed Eros Banchellini (graphic designer) nel corso del convegno dedicato alla figura del grande artista del Novecento. Durante l’incontro verrà discusso e analizzato inoltre “Design e comunicazione visiva”: (Laterza, Bari, 1968), uno tra i più famosi e importanti libri di Munari, e saranno presentati alcuni esercizi didattici svolti da Munari nel corso delle sue lezioni. Al nome di Bruno Munari sono legate alcune tra le aziende italiane più importanti – come Olivetti, La Rinascente, Pirelli, Campari – per le quali ha realizzato bozzetti, studi, disegni, manifesti, progetti pubblicitari e allestitivi. Anche le case editrici Bompiani, Rizzoli, Zanichelli, Editori Riuniti e Corraini , dagli anni ’20 a tutti gli anni ’70, si sono affidate alla grafica di Munari che in quel periodo ne ha fatto una delle principali attività e suo primo ambito di sperimentazione linguistica.