Con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita della popolazione e dei rifugiati nel Sudan orientale, il Governo italiano, attraverso l’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo, contribuirà alla realizzazione di un nuovo progetto di Unops – l’Ufficio di Servizi ai Progetti delle Nazioni Unite – nello Stato di Kassala. I fondi, pari a 500mila euro, saranno destinati a una iniziativa della durata di 15 mesi, che guarderà da un lato a migliorare l’assistenza sanitaria primaria materno-infantile e dall’altro a garantire un approvvigionamento idrico costante nella località di Girba.
“La Cooperazione è un investimento per il futuro – ha dichiarato l’Ambasciatore italiano in Sudan, Fabrizio Lobasso – ed è chiaro che stiamo lavorando per migliorare le condizioni di vita per i rifugiati, ma vogliamo essere testimoni, in un futuro prossimo, della loro integrazione professionale e personale in Sudan, un’importante risorsa di benessere per tutto il Paese. Molto è stato fatto in questo senso, ma il nostro impegno è fare di più”.
L’ospedale rurale di Girba assiste sia i residenti sia i rifugiati ed è l’unico reparto maternità nella zona: con i finanziamenti italiani, Unops costruirà un nuovo reparto maternità che fornirà servizi primari a 50mila madri e bambini sotto i cinque anni. Nel campo profughi a Girba, al confine con l’Eritrea – che ospita circa 10.000 persone – Unops riabiliterà e amplierà l’impianto di trattamento per le acque reflue per assicurare un consistente accesso all’acqua per i residenti del campo e per la comunità locale. Il nuovo progetto – che inizierà il 1 giugno – sarà eseguito in stretto coordinamento con il Comitato per Rifugiati del governo sudanese (Cor) e i dipartimenti del ministero della Salute nello Stato di Kassala.