Nell’ambito della XVI Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, l’Ambasciata d’Italia a La Paz, la casa editrice 3600, il Comitato di La Paz della Società Dante Alighieri, in collaborazione con lo Spazio Simon I. Patino, ospitera’ la presentazione del libro ‘Amori, altipiani e macchine parlanti’ di Gianni Morelli. Il libro sara’ presentato venerdi’ 14 ottobre 2016 alle 19:30 presso l’auditorium dello Spazio Simon I. Patino. Il libro – si legge sul sito dell’ambasciata – racconta la storia di Viani, un giovane italiano che emigra a New York all’inizio del ‘900. Viani cerca l’America e trova un sogno. La vicenda si snoda per nove anni seguendo un viaggio che comincia a Manhattan e finisce sugli altopiani peruviani passando per Buenos Aires, la Patagonia, la Bolivia: tra scantinati del Lower East Side, cargo che collegano il Nord e il Sud America, saloni da ballo, la spiaggia di Mar del Plata, piste che si arrampicano sulle Ande, teatri sudamericani di inizio secolo, le sponde del lago Titicaca, la piazza di Cuzco. Tra palazzi aristocratici, haciendas, carovane di muli, caffe’ alla moda, villaggi di fango secco, praterie, salotti, miniere di stagno – A guidare Viani in questo percorso, che coincide con una ricerca – all’inizio inconsapevole, poi via via più chiara – del senso della propria esistenza, sono l’amore per tre donne e quello per Enrico Caruso: presenza, quest’ultima, indiretta e allusiva, ma continua e calamitante. Strumenti del destino sono i fantastici grammofoni della Victor Talking Machine, l’opera italiana, alcuni luoghi sperduti ai margini della geografia, gli innamoramenti. Per buona parte della narrazione la vicenda principale incrocia a tratti la saga sudamericana di Butch Cassidy e Sundance Kid nel loro inquieto vagabondare con Etta Place per sfuggire agli agenti della Pinkerton sguinzagliati sulle loro tracce. E per tentare di ricostruirsi una vita. Altri personaggi di contorno, casuali ma decisivi per l’evoluzione dei fatti, sono pretesti per raccontare “storie nella storia”: ritratti affascinanti, tessere di un vivace mosaico che l’autore traccia con la mano felice del realismo magico unita a una sorprendente conoscenza storico-geografica dei luoghi che Viani attraversa e delle culture che incontra. Dalle strade polverose dell’antica capitale inca ai dettagli di un abito di gala, dalle piste carovaniere (quella particolare curva, quello specifico orizzonte) alle musiche, dai colori dell’aria che cambiano insieme alle ore del giorno alle leggende intorno alle divinita’ dell’altopiano: tutto e’ stato ricostruito nel corso di ripetuti viaggi che l’autore ha compiuto sulle tracce del suo personaggio