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Diplomazia Economica Italiana 13 luglio: ultime news dal mondo

Kuwait: confermato progetto per zona franca nel Nord

Il Ministro degli Affari dell’Amiri Diwan, Sheikh Naser Sabah Al Ahmed,  ha riaffermato la volonta’ dell’esecutivo e dell’emiro di attuare i progetti di sviluppo delle cinque maggiori isole kuwaitiane nell’ambito del progetto pluriennale  “New Kuwait 2035”.

Il piano, da integrare con quello di Subija, la “Citta’ della seta”, mira a trasformare il nord del Paese in una zona franca internazionale, che beneficera’ della costruzione in corso del viadotto marino Sheikh Jaber Causeway, che colleghera’ piu’ direttamente la capitale alla parte settentrionale dell’emirato e il nuovo porto di Mubarak Al Kabeer. Questo progetto di porto commerciale si sta realizzando sulla maggiore delle isole kuwaitiane, quella di Boubyan, nel nord-ovest del Kuwait, estesa per 860 kmq, in una posizione strategica tra l’Iraq, l’Iran e il Kuwait. Il porto fornira’ un facile accesso a Umm Qasr e servira’ anche a collegare l’Iraq, l’Iran e l’Arabia Saudita attraverso la prevista rete ferroviaria.

La progettata zona internazionale, che comprendera’ le isole di Boubyan, Failaka, Warba, Maskan e Ohaa, ospitera’ la “Città della seta” e beneficera’ di un quadro normativo speciale, che pur mantenendola nella sovranita’ dello Stato del Kuwait, dovrebbe avere molta autonomia sul piano amministrativo, gestionale e di pianificazione, richiamandosi all’esperienza di Hong Kong ed altre zone franche. Sul piano dei rapporti di vicinato, il ministro degli Esteri ha confermato che il contenuto del progetto e’ stato concordato con gli iracheni, sottolineando come il porto iracheno di Faw e quello kuwaitiano di Mubarak, sull’isola di Boubliyan, “coopereranno tra loro, senza competere”. Anche l’Iran e’ stato invitato a partecipare.

Emirati Arabi Uniti: Abu Dhabi Oil Company presenta nuova strategia industriale

L’ente petrolifero dell’Emirato di Abu Dhabi, l’Abu Dhabi National Oil Company (Adnoc), ha presentato la sua nuova strategia che punta alla revisione complessiva dell’attuale sistema di partnership con grandi gruppi internazionali nei settori dell’oil and gas, della raffinazione e del petrolchimico in grado di ottimizzare le performance del colosso emiratino e assicurargli una maggiore presenza in mercati chiave, in particolare a Oriente. La nuova strategia prevede molti piu’ co-investimenti negli Emirati e in tutti gli ambiti di operativita’ della compagnia, la scelta di partner sulla base di rigidi criteri tra i quali l’abilita’ di assicurare ai prodotti dell’Adnoc un piu’ rapido accesso ai mercati prioritari; la volonta’ di contribuire anche con expertise tecnica e di co-sviluppare nuove tecnologie; la capacita’ di condividere il rischio di investimento. In cambio, l’Adnoc si e’ detta pronta ad assicurare opportunita’ di investimento innovative, attraenti e stabili.  Nell’upstream, la nuova strategia punta ad incrementare in maniera sostanziale l’estrazione, seppur a costi minori, attraverso un piu’ massiccio ricorso a tecnologie per “Enhanced Oil Recovery”. Nel downstream, l’Adnoc mira ad incrementare il margine di ciascun barile di petrolio ed espandere la produzione petrolchimica da 4,5 ad 11,4 milioni di tonnellate per anno: in generale, negli anni a venire, il focus e gli investimenti della compagnia sono destinati a passare in maniera significativa dall’upstream, cavallo di battaglia degli ultimi 45 anni, al downstream, in particolare la raffinazione. Quanto al gas, Adnoc mira a sfruttare in maniera piu’ massiccia ed efficace le riserve nazionali, puntando soprattutto su quelle “deep and sour”. Sono, infatti, stimati investimenti per quasi 20 miliardi di dollari per sviluppare i campi di Hail, Ghasha, Delma, Nasr e Shuwaihat fields, incrementare l’output del campo di Shah, avviare l’esplorazione dei campi di “sour gas” di Bab and Buhasa; la compagnia fara’ inoltre un maggiore ricorso alle piu’ innovative tecnologie di “Carbon Capture Utilisation and Storage”, rimpiazzando gas naturale con C02 nelle tecniche di Enhanced Oil Recovery.

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