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Il racconto della settimana dal 4 al 10 dicembre

Il racconto della settimana dal 4 al 10 dicembre

Nato, Gerusalemme e Osce in primo piano  

Apertura della settimana dedicata all’economia. Il ministro Alfano ha dato il via lunedì al Business Forum e alla commissione mista Italia-Arabia Saudita per presentare le opportunità e le prospettive di rafforzamento della presenza italiana nel paese mediorientale. Riad è infatti impegnata in un ingente piano economico, Saudi Vision 2030, che prevede una serie di interventi per rendere l’economia nazionale meno dipendente dal petrolio. Si tratta di importanti investimenti in digitalizzazione, stimoli all’imprenditoria, sviluppo dei servizi e delle energie alternative che offrono opportunità interessanti per le nostre aziende.

Rimanendo nell’ambito economico e nella stessa regione, il ministro ha commentato con soddisfazione l’assegnazione di una commessa di 3,5 miliardi di euro dalla Bahrain Petroleum company al consorzio internazionale guidato dalla Techint Italia. Qualcosa che “rafforzerà la presenza del sistema Italia” nella regione e che è frutto “dell’alta qualificazione della nostra impresa, ma anche della decisa azione di sostegno della Farnesina”, ha sottolineato Alfano.

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Martedì partenza per Bruxelles dove il ministro per due giorni ha incontrato i colleghi dei paesi della Nato. “Se la più grande alleanza militare della storia – ha detto Alfano –  non guarda a Sud, rischia di non liberarsi degli schemi del passato e di essere obsoleta”. E questo anche nella lotta al terrorismo.

Mercoledì c’è stata la riunione della commissione Nato-Georgia e il successivo incontro di Alfano con Mikheil Janelidze, il ministro degli esteri di quel paese, “un partner affidabile e un interlocutore chiave nel Caucaso”. Dopo un incontro bilaterale con il collega britannico Boris Johnson Alfano ha potuto annunciare “un avanzamento significativo” nel caso di Giulio Regeni: “il giudice britannico ha accettato l’ordine di investigazione europeo e la professoressa di Cambridge potrà essere interrogata”. Anche sulla Libia il ministro ha registrato un risultato positivo dalla riunione della Nato: “Per la prima volta tutti siamo d’accordo sulla sospensione di tutti i negoziati separati sulla Libia per procedere ad una reductio ad unum” sotto l’egida Onu. “Anche gli americani ci hanno detto di essere d’accordo”, ha precisato.

 

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Ma nei giorni della riunione della Nato la politica internazionale è stata dominata da una notizia proveniente da Washington: la decisione del presidente Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale dello stato di Israele, con il conseguente trasferimento dell’ambasciata da Tel Aviv. Nel suo incontro a Bruxelles con il collega statunitense Rex Tillerson Alfano ha espresso la sua preoccupazione ribadendo la convinzione, non solo italiana ma condivisa con l’Ue, che non si possa tornare indietro rispetto alla soluzione dei due stati. “Una soluzione per Gerusalemme quale futura capitale di due Stati va ricercata tra israeliani e palestinesi attraverso i negoziati, nell’ambito del processo di pace basato sui due Stati, tenendo conto delle legittime aspettative di entrambi”.

 

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Nella stessa giornata il ministro ha ricordato il 110.o anniversario della più grande tragedia sul lavoro della storia dell’emigrazione italiana, il disastro di Monongah, la miniera nella Virginia occidentale, in cui persero la vita 171 italiani. Un omaggio “al desiderio di riscatto e alla straordinaria forza d’animo con cui tanti italiani lasciarono il Paese alla ricerca di un futuro migliore. Determinazione e tenacia – ha aggiunto il ministro – ancora oggi tratti significativi e caratterizzanti delle nostre comunità all’estero che ho avuto l’occasione di incontrare nei miei viaggi istituzionali”

 

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Giovedì Alfano ha potuto commentare con soddisfazione il riconoscimento da parte dell’Unesco dell’arte dei pizzaioli napoletani:  “Un grazie particolare ai 2 milioni di italiani che hanno firmato la petizione #pizzaUnesco e hanno contribuito, così, a questa grande vittoria. L’Unesco ha riconosciuto la dimensione culturale e sociale di questo sapere antico”. Un risultato che arriva sulla scia della settimana della cucina italiana nel mondo, promossa dalla Farnesina.

 

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Poi trasferimento a Vienna per intervenire al XXIV consiglio ministeriale dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, di cui l’Italia avrà nel 2018 la presidenza di turno. “L’Osce è una delle grandi case del multilateralismo globale. Qui non c’è posto per discriminazione e intolleranza. Anche per questo il primo evento organizzato dall’Italia sarà una conferenza internazionale contro l’antisemitismo”, ha detto. Oltre alla partecipazione ai lavori, Alfano ha avuto una serie di bilaterali, tra cui quello con il collega del Montenegro Srđan Darmanović al quale ha ribadito che “la progressiva integrazione politica ed economica dei Balcani occidentali in Europa è una priorità strategica per l’Italia”. Poi il ministro ha visto l’acting president dell’assemblea parlamentare dell’Osce George Tsereteli, proprio in vista della prossima presidenza di turno italiana

 

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Rientrato a Roma venerdì, Alfano ha espresso “profondo cordoglio per l’uccisione di quattordici caschi blu dell’Onu nella Repubblica Democratica del Congo e la condanna per questo gesto efferato”. Soddisfazione ha invece manifestato il ministro per una comunicazione approvata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu sulle condizioni dei migranti in Libia. Si tratta, ha rivendicato il ministro di un “risultato concreto del briefing sullo stesso tema che si è tenuto nel Consiglio di sicurezza il 28 novembre, organizzato dall’Italia come presidente di turno”. Il giorno prima il ministro aveva anche commentato sempre sulla Libia il contributo di 600.000 euro destinato dalla Farnesina all’assistenza al dialogo nazionale libico: “un provvedimento che testimonia con forza l’impegno dell’Italia al piano di azione del Rappresentante speciale dell’Onu Salamé”.

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