Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, si recherà il 17 marzo in missione in Croazia e Slovenia.
A Zagabria il Vicepremier incontrerà il Primo Ministro, Andrej Plenkovic, e il Ministro degli Esteri, Grlic-Radman. Al centro dei colloqui, la partnership economica bilaterale (l’Italia è il primo partner commerciale della Croazia, con un interscambio pari a oltre 8 miliardi di euro) e nuove iniziative di cooperazione fra imprese che favoriscano la creazione di opportunità di investimento fra i due Paesi.
La collaborazione economica e industriale sarà uno dei temi affrontati anche nella tappa di Lubiana, dove il Vicepremier Tajani si recherà nel pomeriggio per incontrare la Presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar, il Primo Ministro, Robert Golob, e la Vice Primo Ministro e Ministra degli Esteri, Tanja Fajon.
Italia e Slovenia non sono solo legate da un’intensa cooperazione commerciale (il volume degli scambi è infatti pari a circa 13 miliardi di euro) che trova un suo pilastro nella cooperazione transfrontaliera, come testimonia la designazione di Gorizia e Nova Gorica quale Capitale Europea della Cultura per il 2025.
Nei suoi incontri a Zagabria e Lubiana Tajani affronterà con i suoi interlocutori anche le principali questioni regionali e internazionali, con un focus sulle migrazioni, sui Balcani Occidentali, e sulla guerra in Ucraina. Per quanto riguarda l’emergenza migratoria ribadirà la necessità di attuare rapidamente azioni concrete e comuni lungo tutte le principali rotte dei migranti, compresa quella balcanica, attraverso la quale nel 2022 più di 130.000 persone hanno tentato di entrare nel territorio dell’UE.
In tema di allargamento dell’Unione europea ai Paesi dei Balcani occidentali, il Vicepremier ribadirà il forte impegno dell’Italia affinché il processo di integrazione europea della regione possa proseguire con rinnovato slancio e credibilità. Sulla guerra in Ucraina, infine, sottolineerà l’importanza di continuare a mantenere uno stretto coordinamento fra Roma, Zagabria e Lubiana, soprattutto in seno all’UE e alla NATO, per giungere rapidamente ad una pace negoziata e giusta.