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Dichiarazione congiunta sulla Libia dei governi di Francia, Italia, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti

I governi di Francia, Italia, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti condannano fermamente tutti gli atti di terrorismo in Libia. L’efferata uccisione di ventuno cittadini egiziani in Libia, da parte di terroristi affiliati all’ISIS, sottolinea ancora una volta l’impellente necessità di una soluzione politica del conflitto, la cui prosecuzione va a beneficio esclusivo dei gruppi terroristici, ISIS compreso. Il terrorismo colpisce tutti i libici e nessuna fazione può affrontare da sola le sfide cui il Paese è chiamato a confrontarsi. Il processo di dialogo sponsorizzato dalle Nazioni Unite, volto alla formazione di un governo di unità nazionale, costituisce la speranza migliore per i libici, al fine di affrontare la minaccia terroristica e far fronte alla violenza e all’instabilità che impediscono la transizione politica e lo sviluppo della Libia. La comunità internazionale è pronta a sostenere pienamente un governo di unità nazionale per affrontare le sfide attuali della Libia.

Il Rappresentante Speciale del Segretario Generale Bernardino Leon convocherà nei prossimi giorni delle riunioni per coagulare ulteriore sostegno da parte libica ad un governo di unità nazionale. Esprimiamo apprezzamento per quelle parti che hanno partecipato finora al negoziato e prendiamo nota delle dichiarazioni di sostegno, tra gli altri, della Camera dei Rappresentanti e del Consiglio municipale di Misurata a questo processo. Incoraggiamo con forza tutte le parti, comprese personalità riconducibili all’ex “Congresso Nazionale Generale (GNC )”, di cogliere questa opportunità e aderire nei prossimi giorni al processo delle Nazioni Unite, con spirito costruttivo di riconciliazione, se aspirano a contribuire alla definizione del futuro politico della Libia. Coloro che non parteciperanno si escludono dalla soluzione politica in Libia. L’incombere della minaccia terroristica richiede rapidi progressi nel processo politico, sulla base di una sequenza temporale precisa.

Quattro anni dopo la rivoluzione, non sarà consentito a chi tenta di impedire il processo politico e la transizione democratica della Libia di condannare il Paese al caos e all’estremismo. Costoro saranno ritenuti responsabili dal popolo libico e dalla comunità internazionale per le loro azioni.

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