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Colloquio telefonico Alfano-Johnson. Brexit e caso del piccolo Charlie Gard

“Apprezziamo il “policy paper” britannico come un primo passo per un rapido accordo sui diritti dei cittadini. Vi abbiamo trovato molte aree di intesa, ma anche la necessità di maggiore chiarezza e discussione su alcune questioni”. Così il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, in una conversazione telefonica intrattenuta oggi con il suo omologo britannico, Boris Johnson, sui termini della proposta britannica sui diritti acquisiti dei cittadini nel post-Brexit.

“Il vostro documento orientativo è un buon inizio per dare maggiore chiarezza al negoziato. Ci sono però ancora alcune differenze che suscitano grande preoccupazione nei connazionali che vivono nel Regno Unito. Lavoreremo con gli altri Stati membri UE per trovare un accordo rapido e soddisfacente su un tema così importante”, ha aggiunto Alfano. Tra i temi che necessitano di maggiore approfondimento, le procedure inerenti il nuovo “settled status”, la necessità di identificare una sede giurisdizionale, la definizione della “cut-off-date”, la condizione di alcune categorie che si sentono particolarmente insicure, quali i familiari extra-UE, i minori nati dopo il recesso e gli studenti universitari.

Più in generale, Alfano ha ricordato al collega britannico che l’obiettivo italiano è “lavorare per minimizzare gli effetti negativi della Brexit sui cittadini UE, sulle nostre imprese e sulle Pubbliche Amministrazioni dell’UE e degli Stati membri”.

Alfano ha inoltre colto l’occasione per sollevare il caso del piccolo Charlie Gard e ribadire l’offerta dell’Ospedale italiano “Bambino Gesù” di accoglierlo. 

Il ministro Boris Johnson ha espresso gratitudine ed apprezzamento per l’offerta italiana ma ha spiegato che ragioni legali impediscono alla Gran Bretagna di accoglierla.

 

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