“La crisi in Ucraina e i conflitti congelati, la crisi migratoria e una maggiore attenzione alle sfide provenienti dal Sud e dal Mediterraneo saranno al centro della nostra Presidenza dell’OSCE. Proseguiremo inoltre gli sforzi per ristabilire un clima di fiducia e collaborazione all’interno della membership dell’Organizzazione”: così il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, ha illustrato al collega russo Sergej Lavrov le priorità della Presidenza italiana dell’OSCE nel 2018, in un incontro a margine della ministeriale informale di Mauerbach, in Austria.
Alfano e Lavrov hanno inoltre discusso delle principali crisi internazionali a cominciare dal conflitto in Ucraina, in relazione al quale Alfano ha espresso forte preoccupazione per le persistenti tensioni in Donbass e per le ricadute negative su un negoziato già complesso e innanzitutto sulla popolazione civile.
Sulla Siria, il ministro ha mostrato “apprezzamento per gli sforzi della Russia per pervenire a un’effettiva attuazione delle intese di Astana, che hanno avuto fin qui il merito di ridurre la violenza in Siria”, manifestando al contempo “preoccupazione per il mancato raggiungimento di un accordo all’ultima riunione di Astana sull’attuazione delle de-escalation zones”.
Più in generale, l’Italia “accoglie con favore l’entrata in vigore dell’accordo tra Stati Uniti, Russia e Giordania, per una tregua permanente nel Sud-Ovest della Siria. Si tratta di un passo importante verso una stabilizzazione sostenibile e duratura dell’area e la facilitazione degli accessi umanitari nell’interesse della popolazione siriana e dei Paesi vicini”.
In relazione alla Libia, Alfano ha constatato che “negli ultimi mesi il processo politico ha dato segnali di rinnovata vitalità, grazie anche all’incontro tra Aghila Saleh e Sweili a Roma”. Tuttavia “i recenti episodi di violenza nel Sud del Paese dimostrano quanto sia accidentato il percorso verso la stabilizzazione del Paese. E’ perciò fondamentale consolidare un completo cessate il fuoco tra tutte le parti: non vi è una soluzione militare al dossier libico e su questo dobbiamo continuare a insistere”.
Infine, i due ministri hanno espresso mutuo apprezzamento per l’intensita’ e qualità del dialogo bilaterale e si sono dati appuntamento per un nuovo incontro a New York, in settembre, in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.