Esprimiamo il nostro rammarico per la decisione unilaterale presa dal governo israeliano di non rinnovare il mandato della Temporary International Presence in Hebron (TIPH) dopo il 31 gennaio 2019.
L’attuale missione TIPH è stata istituita il 1 febbraio 1997, in conformità con l’accordo del 21 gennaio 1997, nell’ambito di una disposizione dell’Accordo Interinale (Accordo di Oslo II), sottoscritto da Israele e dall’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) nel 1995 (Allegato I, Art. VII, Par.10) e di cui sono stati testimoni gli Stati Uniti, la Federazione Russa, Egitto e Giordania.
La decisione israeliana di ritirarsi dall’accordo siglato con l’OLP e conseguentemente di porre fine alla TIPH, costituisce una deviazione dall’Accordo di OSLO II del 1995. Abbiamo preso atto che l’OLP ha sottoscritto l’accordo per rinnovare il mandato della TIPH. Siamo pronti a continuare la Missione, qualora ciò sia richiesto da entrambe le Parti.
Da quando il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha adottato la risoluzione 904 nel 1994, richiedendo una presenza internazionale temporanea nei Territori palestinesi occupati, la situazione ad Hebron è tesa e fragile. Siamo preoccupati che la decisione del governo israeliano metta a rischio uno dei pochi meccanismi di risoluzione del conflitto tra israeliani e palestinesi e possa quindi influire negativamente sulla situazione.
A questo proposito, sottolineiamo gli obblighi di Israele stabiliti dal diritto internazionale a proteggere la popolazione ad Hebron e in altre parti dei Territori palestinesi occupati ed il suo dovere di assicurare che le violazioni siano perseguite.
La TIPH ha svolto il proprio mandato diligentemente come richiesto da entrambe le parti, ed ha quindi contribuito a prevenire la violenza e a promuovere un senso di sicurezza tra la popolazione ad Hebron. In questi ultimi 22 anni, entrambe le Parti hanno rinnovato il mandato della TIPH ogni sei mesi. I Paesi contributori hanno sostenuto la Missione affinché svolgesse il proprio mandato su richiesta delle Parti e nel loro interesse. Contestiamo pertanto con fermezza qualsiasi affermazione secondo cui la TIPH avrebbe agito contro Israele. Tali affermazioni sono inaccettabili e infondate.
Dal 1 febbraio 2019, la TIPH non ha più un mandato per svolgere i propri compiti, come precedentemente richiesto da entrambe le Parti. Ne consegue che la Missione sarà chiusa in modo ordinato, sicuro e dignitoso entro un lasso di tempo realistico. Ci rivolgiamo ad entrambe le Parti affinché assistano e facilitino la TIPH in questo processo, ricordando loro le responsabilità che ad esse competono per la sicurezza e l’inviolabilità della TIPH.
Esprimiamo la nostra più profonda gratitudine a tutti gli uomini e tutte le donne che hanno prestato servizio nella TIPH in questi 22 anni, spesso in circostanze molto difficili. Desideriamo in particolare onorare la memoria di Catherine Berruex e Turgut Cengiz Toytunç, che hanno perso la vita nell’espletamento delle loro funzioni nell’ambito della Missione.
Esortiamo le Parti a fare progressi verso una risoluzione pacifica del conflitto e a risolvere tutte le questioni ancora aperte. Solo una soluzione negoziata basata sui due stati può portare ad una pace duratura tra le Parti, consentendo a Israele e alla Palestina di vivere l’uno accanto all’altro in pace e in sicurezza all’interno di frontiere riconosciute internazionalmente.
Continueremo a seguire la situazione e resteremo a disposizione delle Parti per assisterle nella loro ricerca della pace.
Ine Eriksen Søreide
Ministro degli Affari Esteri
Norvegia
Enzo Moavero Milanesi
Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Italia
Margot Wallström
Ministro degli Affari Esteri
Svezia
Ignazio Cassis
Ministro degli Affari Esteri
Svizzera
Mevlüt Çavuşoğlu
Ministro degli Affari Esteri
Turchia