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Dichiarazione dell’Alto Rappresentante Federica Mogherini per conto dell’UE sul sostegno al processo politico facilitato dalle Nazioni Unite in Libia

L’Unione europea e i suoi Stati Membri sono uniti nel richiedere che tutte le parti libiche si impegnino a un cessate il fuoco permanente e a ritornare al processo politico guidato dalle Nazioni Unite. L’Unione europea e i suoi Stati membri accolgono con favore la proposta del Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ghassan Salamé di una tregua in occasione dell’Eid al-Adha come un passo importante in questa direzione. Queste misure potrebbero costituire un primo passo verso la pace.

L’Unione europea e i suoi Stati membri ribadiscono che non esiste una soluzione militare alla crisi in Libia. È indispensabile rilanciare il processo di mediazione a guida ONU, tenendo conto della piena ed equa rappresentanza e partecipazione di donne e uomini, per promuovere un governo inclusivo, preparare elezioni parlamentari e presidenziali democratiche non appena possibile, assicurare una distribuzione equa e trasparente della ricchezza nazionale e favorire la riunificazione di tutte le istituzioni sovrane libiche, incluse la Banca Centrale e le forze di sicurezza nazionali sotto il controllo civile come concordato a Parigi a maggio 2018, a Palermo a novembre 2018 e ad Abu Dhabi a febbraio 2019. In questo ambito, l’Unione europea sostiene pienamente la proposta in tre fasi del Rappresentante Speciale per rilanciare i negoziati politici e in particolare per attuare la tregua.

L’Unione europea e i suoi Stati Membri esortano tutte le parti a proteggere i civili, inclusi migranti e rifugiati, consentendo e facilitando una consegna sicura, rapida e senza ostacoli di aiuti e servizi umanitari a tutte le persone colpite dai combattimenti come statuito dal diritto internazionale umanitario e dai diritti umani. Gli attacchi indiscriminati in aree residenziali densamente popolate possono costituire crimini di guerra e coloro che violano il diritto internazionale umanitario devono essere assicurati alla giustizia e tenuti alle loro responsabilità. L’Unione europea e i suoi Stati Membri esortano tutte le parti a far cessare gli attacchi contro operatori umanitari e personale medico, così come contro ospedali e ambulanze, e a proteggere le infrastrutture nazionali.

L’Unione europea e i suoi Stati Membri esortano tutti gli Stati Membri delle Nazioni Unite a rispettare in misura piena gli obblighi di contribuire alla pace e alla stabilità della Libia, tutelare le risorse petrolifere libiche e proteggere le infrastrutture del Paese in conformità con le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza applicabili. L’Unione Europea e i suoi Stati Membri esortano inoltre tutti gli Stati Membri delle Nazioni Unite a rispettare l’embargo sulle armi, in linea con quanto statuito dalla Risoluzione 2441 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Il conflitto in corso sta destabilizzando la Libia e l’intera regione, ha alimentato la diffusione intenzionale di notizie false e la disinformazione e ha incrementato il rischio di terrorismo e di tragiche perdite di vite umane, anche in mare. Esortiamo tutte le parti a dissociarsi sia pubblicamente che sul campo dai terroristi e criminali coinvolti nei combattimenti e da coloro che sono sospettati di crimini di guerra, compresi gli individui designati dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

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