Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Italia-Israele insieme nello spazio, lanciato il satellite DIDO-3

È stato lanciato in orbita nella notte dalla base di Kourou (Guyana Francese) il vettore europeo VEGA, di realizzazione italiana per la missione VV16. Progettato e costruito dalla società AVIO di Colleferro in provincia di Roma, VEGA ha rilasciato nello spazio, su quote orbitali diverse, ben 53 nano, micro e minisatelliti. Tra questi il satellite scientifico italo-israeliano cubesat DIDO-3, progetto spaziale italo – israeliano che punta a svolgere quattro esperimenti di biologia e farmacologia in condizioni di microgravità all’interno di un laboratorio che sarà controllato dalla terra attraverso un’applicazione mobile.

L’arrivo in orbita del piccolo satellite (che pesa meno di 6 kg) si iscrive tra i successi della proficua collaborazione nell’ambito dell’Accordo industriale scientifico e tecnologico tra Italia e Israele ed è stato sviluppato nell’ambito di un progetto congiunto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e del Ministero della Scienza e della Tecnica israeliano (MOST), con la partecipazione delle agenzie spaziali dei due Paesi, ASI e ISA. L’Italia ha sostenuto i costi del lancio e del rilascio in orbita, avvenuto con il payload dispenser SSMS (Small Spacecraft Mission Service del vettore Vega, prodotto per la maggior parte dall’industria spaziale italiana) – e finanziato la realizzazione dei progetti.

Con riguardo a questi ultimi, essi sono stati finanziati dal MAECI e selezionati nel 2018 da una commissione mista bilaterale cui hanno preso parte anche il Ministero della scienza e della tecnologia israeliano e le agenzie spaziali dei due Paesi, ASI ed ISA. Gli esperimenti in microgravità sono stati sviluppati dal laboratorio congiunto tra Italia e Israele da quattro Università italiane: l’Università di Napoli Federico II, l’Università di Roma 2 Tor Vergata, l’Università di Bologna Alma Mater Studiorum e l’Università di Roma 3. 

Il partner israeliano è Space Pharma, finanziato da ISA e MOST, che ha realizzato il satellite che ha portato gli esperimenti nello spazio.