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G7 Foreign Ministers’ statement on arrest and detention of Alexey Navalny

The Foreign Ministers of Canada, France, Germany, Italy, Japan, the UK, US and the EU have issued a statement condemning the arrest and detention of Alexey Navalny.

“We, the G7 Foreign Ministers of Canada, France, Germany, Italy, Japan, the United Kingdom and the United States of America and the High Representative of the European Union, are united in condemning the politically motivated arrest and detention of Alexey Navalny.

We are also deeply concerned by the detention of thousands of peaceful protesters and journalists, and call upon Russia to adhere to its national and international obligations and release those detained arbitrarily for exercising their right of peaceful assembly on 23 January. The violent suppression by police forces of the right of individuals to express their opinion is unacceptable. These events confirm a continuous negative pattern of shrinking space for the opposition, civil society, human rights defenders and independent voices in Russia.

It is deplorable that Mr Navalny is being detained in relation to court decisions which the European Court of Human Rights determined in 2017 to be arbitrary and manifestly unreasonable. We the G7 Foreign Ministers call upon the Russian authorities for Mr Navalny’s immediate and unconditional release. Russia is bound by its national and international obligations to respect and ensure human rights.

G7 Foreign Ministers recall their condemnation, in the strongest possible terms, of the poisoning of Mr Navalny in August 2020 with a chemical nerve-agent of the “Novichok” group, a substance developed by Russia.

We reiterate that any use of chemical weapons is unacceptable and contravenes international norms against the use of such weapons. We, the G7 Foreign Ministers, again urge the Russian authorities to investigate and credibly explain the use of a chemical weapon on its soil in the light of Russia’s obligations under the Chemical Weapons Convention.

The confirmed use of chemical weapons against an opposition politician, as well as Mr Navalny’s latest detention further undermine democracy, independent voices, and political plurality in Russia. We urge Russia to fulfill its obligations under the International Covenant on Civil and Political Rights and to guarantee the rights it sets forth, including the right to freedom of expression, to all individuals within its territory and jurisdiction.

We will continue to monitor closely Russia’s response to international calls for the immediate release of Mr Navalny and any protesters and journalists who have been detained arbitrarily, as well as a criminal investigation into Mr Navalny’s poisoning. We remain strongly committed to the Chemical Weapons Convention, and to our support for democracy, the rule of law and human rights in Russia, as well as to bolstering our support to Russian civil society”.

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TRADUZIONE DI CORTESIA IN ITALIANO 

Dichiarazione dei Ministri degli Esteri del G7 sull’arresto e la detenzione di Alexey Navalny

I Ministri degli Esteri di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e UE hanno rilasciato una dichiarazione in cui condannano l’arresto e la detenzione di Alexey Navalny.

“Noi, i Ministri degli Esteri del G7 di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti e l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, siamo concordi nel condannare l’arresto e la detenzione di Alexey Navalny per motivi politici.

Siamo, inoltre, profondamente preoccupati per l’arresto di migliaia di manifestanti pacifici e giornalisti, e chiediamo alla Russia di rispettare gli obblighi nazionali e internazionali e rilasciare le persone detenute arbitrariamente per aver esercitato il diritto di riunirsi pacificamente il 23 gennaio. La violenta repressione da parte delle forze di polizia, del diritto delle persone di esprimere la propria opinione è inaccettabile. Questi fatti confermano la riproposizione di uno schema riprovevole di contrazione degli spazi riservati all’opposizione, alla società civile, ai difensori dei diritti umani e alle voci indipendenti in Russia.

È deplorevole che Navalny sia stato arrestato in relazione a decisioni giudiziarie che nel 2017 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha riconosciuto come arbitrarie e manifestamente irragionevoli. Noi Ministri degli Esteri del G7 chiediamo alle autorità russe il rilascio immediato e incondizionato di Navalny. La Russia è vincolata dai propri obblighi nazionali e internazionali a rispettare e garantire i diritti umani.

I Ministri degli Esteri del G7 ribadiscono la loro condanna, con la massima fermezza, dell’avvelenamento di Navalny nell’agosto 2020 con un agente nervino chimico sviluppato in Russia dal gruppo “Novichok”.

Ricordiamo che qualsiasi uso di armi chimiche è inaccettabile e viola le norme internazionali contro l’uso delle stesse. Noi Ministri degli Esteri del G7 esortiamo nuovamente le autorità russe a indagare e spiegare in modo credibile l’impiego di un’arma chimica sul proprio territorio, alla luce degli obblighi della Russia proprio ai sensi della Convenzione sulle armi chimiche.

L’uso confermato di armi chimiche contro un politico dell’opposizione, così come l’ultima detenzione di Navalny, minano ulteriormente la democrazia, le voci indipendenti e la pluralità politica in Russia. Sollecitiamo la Russia ad adempiere ai propri obblighi derivanti dal Patto internazionale sui diritti civili e politici e a garantire i diritti da questo enuncianti, compreso il diritto alla libertà di espressione a tutti gli individui all’interno del suo territorio e sotto la sua giurisdizione.

Continueremo a monitorare attentamente la risposta della Russia alle richieste internazionali per l’immediato rilascio di Navalny e di tutti i manifestanti e giornalisti che sono stati detenuti arbitrariamente, così come l’indagine penale sull’avvelenamento dello stesso Navalny. Confermiamo il nostro fermo impegno nei confronti della Convenzione sulle armi chimiche, al sostegno alla democrazia, allo stato di diritto e ai diritti umani in Russia, nonché il nostro supporto alla società civile russa”.

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