In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2021, la Farnesina e la sua rete estera aderiscono alla campagna di sensibilizzazione “Orange the World: End Violence against Women Now!” promossa da UN Women e dedicata quest’anno alla prevenzione di qualsiasi forma di violenza, all’ascolto delle vittime e al superamento delle norme sociali discriminatorie per promuovere un’effettiva uguaglianza di genere.
La pandemia da Covid-19 e le conseguenti misure di lockdown hanno aggravato condizioni di vulnerabilità preesistenti e contribuito in modo sensibile all’innalzamento dei casi di violenza domestica e degli abusi nei confronti di donne, ragazze e bambine in situazioni di conflitto armato e di crisi umanitaria.
Dinanzi a questi dati allarmanti, l’Italia torna a esprimere la più ferma condanna contro ogni forma di discriminazione e violenza contro le donne, fenomeno inaccettabile e grave impedimento al raggiungimento della parità di genere, all’effettivo godimento dei diritti e alla piena realizzazione personale.
Ad oggi, nessun Paese al mondo può dire di aver realizzato una piena parità di genere: l’intera comunità internazionale deve dunque continuare a perseguire con tenacia e convinzione quest’irrinunciabile traguardo
Gli obiettivi dell’eliminazione di ogni forma di violenza sulle donne e dell’empowerment femminile, pilastri dell’azione di politica estera e cooperazione italiane, sono stati al centro della Presidenza italiana del G20 e figurano tra le priorità del mandato italiano in Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite e del semestre di Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, nel cui ambito l’Italia sostiene e promuove la “Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica” (o “Convenzione di Istanbul”).
Questo impegno ha trovato conferma anche nel ruolo attivo che l’Italia ha assunto, a fronte della crisi in Afghanistan, nella protezione e promozione dei diritti delle donne, delle ragazze e delle bambine afghane, a tutela del loro diritto all’istruzione, alla libertà di movimento e alla piena partecipazione alla vita pubblica.
Con riguardo all’organizzazione interna dei metodi di lavoro alla Farnesina, al fine di assicurare pari opportunità di genere, è stata adottata il 15 ottobre scorso la Circolare n. 3/2021, con cui il MAECI si adegua ai più elevati standard di promozione della parità tra i sessi, ribadendo la necessità di assicurare nel lavoro quotidiano la concreta attuazione del principio costituzionale di uguaglianza, inteso sia come divieto di discriminazione, sia come promozione attiva di una parità effettiva.
Approfondimento – L’impegno dell’Italia per l’eliminazione della violenza di genere
La tutela e la promozione dei diritti delle donne, dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment femminile, nonché la lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza a danno di donne, ragazze e bambine sono priorità dell’azione internazionale dell’Italia, nei contesti multilaterali e regionali, nelle relazioni bilaterali con gli altri Stati, nelle Organizzazioni Internazionali e nell’ambito dei programmi di Cooperazione allo Sviluppo, per la piena realizzazione dell’obiettivo di sviluppo sostenibile SDG 5 dell’Agenda 2030, del Piano d’Azione dell’UE sui Diritti Umani e la Democrazia 2020-2024 e della Strategia UE sulla parità di genere 2020-2025.
Al riguardo, lo scorso dicembre sono state adottate le Linee guida sull’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne, ragazze e bambine (2020-2024), redatte dall’AICS con il concorso della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Le nuove linee guida mirano a rafforzare l’impegno della cooperazione italiana per l’eliminazione delle discriminazioni legate al genere attraverso progetti di sviluppo e definiscono i settori prioritari di intervento.
L’impegno dell’Italia per l’empowerment femminile si esprime attraverso il forte sostegno alla protezione, all’autonomia e al pieno sviluppo umano, sociale, economico e culturale di ogni donna. Ciò si declina in specifiche iniziative che vanno dalla salute femminile, materno-infantile, sessuale e riproduttiva, alla lotta contro le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci, al sostegno a programmi in favore dell’educazione delle bambine e delle donne e a progetti di sviluppo dell’imprenditoria femminile.
L’Italia ha aderito anche alla Raccomandazione dell’OCSE-DAC del 12 luglio 2019 per porre termine allo sfruttamento, agli abusi e alle molestie sessuali nell’aiuto allo sviluppo e nell’assistenza umanitaria. In tale contesto, l’Italia ha costantemente sostenuto le politiche di “tolleranza zero” e le iniziative intraprese per il rafforzamento dei meccanismi di prevenzione, segnalazione, denuncia e protezione delle vittime. Questi temi figurano tra le priorità del nostro attuale mandato in Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite (2019-2021) e del semestre di Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa (novembre 2021-maggio 2022).
L’Italia sostiene con forza le campagne internazionali per l’eliminazione delle pratiche dannose contro donne e ragazze, come le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci e forzati, promuovendo e partecipando attivamente ai negoziati sulle relative risoluzioni dell’Assemblea Generale (AG) e del Consiglio Diritti Umani, ed erogando annualmente contributi volontari a numerose agenzie delle Nazioni Unite, fortemente impegnate nella lotta per l’uguaglianza di genere e l’empowerment di donne, ragazze e bambine (quali UNWOMEN, UNFPA, UNICEF).
L’Italia sostiene attivamente iniziative internazionali per prevenire la violenza sessuale in situazioni di conflitto e di emergenza, come la “Call to Action on Protection from Gender-based Violence in Emergencies”. Anche quest’anno, nel quadro dei lavori della 65esima edizione della Commissione dell’ECOSOC sulla condizione femminile (CSW), dedicata alla partecipazione delle donne nella vita pubblica e all’eliminazione della violenza di genere, abbiamo condannato con fermezza violenza cui sono esposte le donne nei conflitti armati.
Anche a fronte della recente crisi in Afghanistan, l’Italia ha assunto un ruolo attivo e di rilievo nella protezione e promozione dei diritti delle donne, delle ragazze e delle bambine afghane, a tutela del loro diritto all’istruzione, alla libertà di movimento e alla piena partecipazione alla vita pubblica. In linea con questo impegno, il 21 settembre scorso l’Italia ha promosso un evento di alto livello a New York a margine della 76ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per ribadire l’importanza cruciale di continuare ad assicurare il fondamentale diritto all’istruzione alle donne afghane.
Infine, con riguardo all’organizzazione interna dei metodi di lavoro alla Farnesina, al fine di assicurare piena parità e pari opportunità di genere, obiettivo imprescindibile di questo Ministero, il 15 ottobre scorso è stata adottata la Circolare n. 3/2021 con cui il MAECI si adegua ai più elevati standard di promozione della parità tra i sessi, ribadendo la necessità di assicurare nel lavoro quotidiano la concreta attuazione del principio costituzionale di uguaglianza, inteso sia come divieto di discriminazione, sia come promozione attiva di una parità effettiva.