We, the members of the Freedom Online Coalition, are deeply alarmed by and strongly condemn the measures undertaken by Iran to restrict access to the Internet following the nationwide protests over the tragic killing of Mahsa Amini. In furtherance of what has become a longstanding pattern of censorship, the Iranian government has to a large scale shut down the Internet yet again for most of its 84 million citizens nationwide by cutting off mobile data; disrupting popular social media platforms; throttling Internet service; and blocking individual users, encrypted DNS services, text messages, and access entirely.
Millions of Iranians rely on these and other tools to connect with each other and to the outside world. By blocking, filtering, or shutting down these services, the Iranian government is suppressing the right of peaceful assembly and freedoms of association and expression; eroding civic space; reinforcing a continued climate of economic uncertainty; disrupting access to healthcare, emergency services, and financial services; preventing payments for salaries, utilities, and education; and limiting the ability of journalists, human rights defenders, and others to report on and document human rights violations or abuses that are taking place during Internet shutdowns, or communications disruptions.
We emphatically call on the Government of Iran to immediately lift restrictions intended to disrupt or prevent their citizens from accessing and disseminating information online and from communicating safely and securely. Moving forward, we also call on Iranian authorities to refrain from imposing partial or complete Internet shutdowns and blocking or filtering of services and to respect Iran’s international human rights obligations, including under articles 19, 21 and 22 of the International Covenant on Civil and Political Rights.
We continue to stand in solidarity with the Iranian people in their call to exercise their rights to freedoms of opinion and expression, both online and offline.
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Traduzione di cortesia
Dichiarazione congiunta della FOC sulla chiusura di Internet in Iran
Noi, membri della Freedom Online Coalition (FOC), esprimiamo viva preoccupazione e condanniamo fermamente le misure adottate dall’Iran per limitare l’accesso a Internet in seguito alle proteste nazionali per la tragica uccisione di Mahsa Amini. A sostegno di quello che è diventato un consolidato modello di censura, il governo iraniano ha chiuso ancora una volta su larga scala Internet per la maggior parte dei suoi 84 milioni di cittadini a livello nazionale, interrompendo i dati mobili, bloccando le piattaforme di social media più popolari, limitando il servizio Internet e bloccando singoli utenti, servizi DNS criptati, messaggi di testo e l’accesso completo ad Internet.
Milioni di iraniani fanno affidamento su questi e altri strumenti per connettersi e comunicare tra loro e con il mondo esterno. Bloccando, filtrando o interrompendo questi servizi, il governo iraniano sta reprimendo il diritto alla libertà di riunione pacifica e la libertà di associazione e di espressione, erodendo lo spazio civico, aggravando un costante clima di incertezza economica, interrompendo l’accesso all’assistenza sanitaria, ai servizi di emergenza e ai servizi finanziari, impedendo il pagamento degli stipendi, delle utenze e dell’istruzione, nonché limitando la capacità di giornalisti, difensori dei diritti umani ed altri soggetti di segnalare e documentare le violazioni dei diritti umani o gli abusi che si stanno verificando durante la chiusura di Internet o l’interruzione delle comunicazioni.
Chiediamo con forza al governo iraniano di revocare immediatamente le restrizioni volte a interrompere le comunicazioni o impedire ai cittadini di accedere alle informazioni online e diffonderle e di comunicare in modo sicuro e protetto. Chiediamo inoltre alle autorità iraniane di astenersi dall’imporre chiusure parziali o totali di Internet e dal bloccare o filtrare i servizi e di rispettare gli obblighi internazionali dell’Iran in materia di diritti umani, ivi compresi gli articoli 19, 21 e 22 del Patto internazionale sui diritti civili e politici.
Continuiamo ad essere solidali con il popolo iraniano nella sua richiesta di poter esercitare i propri diritti alla libertà di opinione e di espressione, sia online che offline.
