The European Union and its Member States are deeply concerned by the increasing violence and extremism in Israel and the occupied Palestinian territory, which are leading to appalling numbers of Israeli and Palestinian victims, including children. The situation in Gaza and the West Bank, including East Jerusalem, is a great cause for concern.
We call on Israeli and Palestinian leaders to de-escalate the situation and to refrain from actions that will increase the already high level of tension. Settlements are illegal under international law. Israel must stop settlement expansion, prevent settler violence, and ensure the perpetrators are held accountable. Military operations must be proportionate and in line with international humanitarian law. There must be an immediate end to terror attacks, which should be condemned by everyone, and to practices that support them. The humanitarian situation in the Gaza Strip requires further easing of restrictions. The status quo of the Holy Sites must be upheld in line with previous understandings and with respect to Jordan’s special role. Peaceful coexistence between Christians, Jews and Muslims must be maintained.
All these issues are obstacles to peace.
We commend the efforts of the US, Jordan, and Egypt to de-escalate and support the Aqaba communique. All parties should observe the agreements in Aqaba in good faith.
It is vital to restore a political horizon towards a two-state solution. Only a negotiated agreement offers a chance of security and peace for all.
There is an urgent need for a new perspective for peace. Three weeks ago, the High Representative/Vice President met with Saudi Foreign Minister Prince Faisal and with Arab League Secretary-General Aboul Gheit. They agreed to revive and build on the Arab Peace Initiative, and the EU reaffirmed its proposal of an unprecedented package of economic, political and security support in the context of a final status agreement as endorsed in the Council conclusions of December 2013. In this effort, we work closely with other Arab and international partners. While we cannot force the parties to make peace, we share a responsibility to prepare the ground. Security, the rule of law and peace in the Middle East, are a priority for the EU.
Traduzione di cortesia
Israele/Palestina: Dichiarazione dell’Alto rappresentante a nome dell’Unione europea in merito agli ultimi sviluppi
L’Unione europea e gli Stati Membri sono fortemente preoccupati per l’aumento della violenza e dell’estremismo in Israele e nei territori palestinesi occupati, sentimenti che hanno causato numerose vittime israeliane e palestinesi, tra cui anche bambini. La situazione a Gaza e in Cisgiordania, così come a Gerusalemme Est, è un ulteriore motivo di grande preoccupazione.
Chiediamo ai leader israeliani e palestinesi di cessare le ostilità e di astenersi da azioni che aumentino il già alto livello di tensione. Il diritto internazionale sancisce che tali insediamenti sono illegali. Israele deve pertanto fermare l’espansione degli insediamenti, prevenire la violenza dei coloni e garantire che i responsabili siano chiamati a rendere conto delle proprie azioni. È necessario che le operazioni militari siano proporzionate e in linea con il diritto umanitario internazionale. Occorre che tutti condannino gli attacchi terroristici e le pratiche che li sostengono, in modo da porre immediatamente fine a tali crimini. La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza richiede un ulteriore allentamento delle restrizioni. Per quanto riguarda i Luoghi Santi, la situazione deve essere mantenuta in linea con le precedenti intese e nel rispetto del ruolo speciale rivestito della Giordania. La coesistenza pacifica tra cristiani, ebrei e musulmani deve essere mantenuta.
Tali questioni sono infatti di ostacolo alla pace.
Lodiamo gli sforzi effettuati da Stati Uniti, Giordania ed Egitto per smorzare le tensioni e sosteniamo l’accordo di Aqaba, che riteniamo debba essere rispettato da tutti le parti.
È fondamentale ripristinare un contesto politico che porti ad una soluzione a due Stati, in quanto solo un accordo negoziato può offrire una possibilità di sicurezza e pace per tutti.
Bisogna urgentemente trovare una nuova prospettiva di pace. Tre settimane fa, l’Alto rappresentante/Vicepresidente ha incontrato il Ministro degli Esteri saudita Principe Faisal e il Segretario generale della Lega Araba Aboul Gheit, concordando di rilanciare e sviluppare l’Iniziativa di pace araba. L’UE ha ribadito la propria proposta di stanziare un pacchetto di risorse a sostegno economico, politico e di sicurezza nel contesto di un accordo definitivo, come approvato nelle conclusioni del Consiglio di dicembre 2013. A tal fine, lavoriamo a stretto contatto con altri partner arabi e internazionali. Sebbene non possiamo costringere le parti a cessare le ostilità, condividiamo la responsabilità di preparare il terreno affinché questo avvenga. La sicurezza, lo Stato di diritto e la pace in Medio Oriente rappresentano una priorità per l’Unione Europea.